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Attraverso una rara capacità espositiva chiara e sintetica, che purtroppo spesso manca nei libri di "storia del...", l'autore ripercorre le tappe principali di quello che deve a buon diritto essere ancora chiamato "movimento operaio", nei centocinquanta anni che seguono l'Unità d'Italia. L'intento divulgativo è centrato in pieno, e nonostante sia un testo leggermente datato (ad esempio l'Art. 18 dello Statuto dei lavoratori, cui si accenna nella trattazione, è stato modificato con la legge 92/2012), rimane fedele all'intenzione dell'autore di costituire "uno strumento di formazione e di riferimento per giovani che intendano condurre approfondimenti e nuove ricerche".
Recensioni
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L'utile sintesi proposta da Stefano Musso vuole offrire un quadro generale della storia del lavoro in Italia componendo i molti frammenti di ricerca offerti dalla storiografia italiana degli ultimi decenni. Compito certo non facile perché lo stato degli studi e delle ricerche è per un'opera di sintesi inevitabilmente condizionante e la situazione della labour history italiana pone non poche difficoltà. Nel passaggio dagli anni settanta agli ottanta in coincidenza con le sconfitte subite dalle lotte operaie gli storici hanno progressivamente privilegiato approcci microstorici o antropologici o lo studio dei comportamenti individuali e familiari sottraendosi frequentemente al confronto diretto con i temi della storia politica. Ne sono nati studi spesso innovativi sul piano metodologico ma difficilmente inquadrabili all'interno di una sintesi generale come dimostra il peso tutt'altro che rilevante che essi hanno di fatto all'interno della ricostruzione proposta da Musso. L'esposizione si articola in tre parti. Nella prima vengono ripercorsi i cambiamenti strutturali che hanno configurato i gruppi sociali e modificato i livelli del tasso di attività. La seconda prende in esame i cambiamenti nel processo lavorativo cioè l'adozione di nuove tecnologie e il succedersi dei modelli organizzativi di cui offre una ricognizione sintetica quanto preziosa delle principali tappe storiche delle categorie interpretative e del dibattito storiografico e sociologico. La terza la più lunga e corposa affronta infine lo sviluppo delle lotte l'azione delle rappresentanze sindacali le culture politiche espresse dal mondo del lavoro e dalle sue organizzazioni e le risposte istituzionali. Costruito anche con finalità didattiche e divulgative il libro di Musso può costituire un punto di partenza per rimettere al centro dell'interesse degli storici un tema divenuto marginale nell'ultimo ventennio.
Alessio Gagliardi
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