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I quattro volumi, nei quali è divisa la «Storia contemporanea», comparvero rispettivamente nel 1896, nel ’97, nel ’99 e ne11901. Anatole France aveva superato da poco la cinquantina e scriveva da circa trent’anni. Due romanzi, tra gli altri, lo avevano reso celebre tra critica e lettori: «Il delitto di Sylvestre Bonnard» (1881) e «Thaïs» (1890). Ma è con questo ciclo che France inizia a delineare il quadro, malizioso ed attraente, della società francese sullo scorcio dell’Ottocento, osservata da un intrepido e inoffensivo giudice, il signor Bergeret, un suo evidente «alter ego». Bergeret osserva e giudica i propri connazionali con la perspicacia e la saggezza dell’uomo disilluso, ma proprio per questo particolarmente adatto a comprendere gli errori umani. Nel primo romanzo del ciclo, «L’olmo del Mail», Bergeret osserva e giudica l’ambiente ecclesiastico di una grossa città della provincia francese, dove è in discussione la nomina del successore del vescovo di Tourcoing, morto di recente: due sono i candidati che si trovano di fronte, Lantaigne, rettore del seminario, dottissimo teologo ed uomo rigido ed austero, e Guitrel, professore di eloquenza, molto piu malleabile del rivale e anche piu incline al compromesso. Professore di letteratura latina, Bergeret ha fiducia nella ragione umana, tende alla conquista della verità e della giustizia, ma ad un tempo è indotto dal proprio scetticismo a temperare con l’ironia queste sue inclinazioni. Spirito socratico, ama discutere e conversare con chiunque, dal libraio Paillot, gretto e indifferente, all’archivista Mazure, malintenzionato investigatore di vecchle carte private, al pettegolo dottor Fornerol, al signor di Terremondre, accanito cacciatore di oggetti rari, alla signora di Gromance, prudente ed insidiosa peccatrice: chiusi tutti nel giro dei loro egoistici interessi e tutti ad un tempo costretti entro una rete di rapporti di cui Bergeret, impietoso, porta alla luce la trama.
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