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Questo libro ci mostra che la vasta cupola scura sotto la quale tutti abitiamo ha sempre fornito le risposte alle nostre domande più importanti. Che il cielo è la tela nera su cui ogni civiltà, compresa la nostra, ha dipinto la propria epopea.
«Pagina dopo pagina, Aveni ricostruisce le cartografie e le ideologie astrali di quei popoli che riflettevano nei pianeti le loro idee sui caratteri degli uomini.» - Marino Niola, Robinson
«Anthony Aveni ci offre una narrazione comparata delle leggende celesti, esaminando il significato delle stesse costellazioni per culture diverse.» - La Domenicale del Sole 24 ore
«Aveni ricostruisce le cartografie e le ideologie astrali di quei popoli e di quei tempi in cui al calare delle tenebre gli uomini cominciavano a contemplare i sovrumani silenzi e profondissima quiete del grande buio e iniziavano a fantasticare.» - Marino Niola, il venerdì
«Ripercorrendo i racconti che spiegano e contraddistinguono le costellazioni del nostro universo, l’autore compone un vero e proprio trattato di archeoastronomia e astronomia culturale, in cui la passione archeologica e gli studi astronomici si incontrano per offrire al lettore una rassegna dei modi più curiosi e originali con cui le diverse popolazioni, in tutti i tempi e in tutti gli spazi, hanno rintracciato una correlazione tra cielo e terra.» - Outsiders Webzine
Un tempo, sulla Terra, al calare delle tenebre non c'erano altre luci se non quelle della Luna e del cielo stellato; agli esseri umani, ovunque si trovassero, non rimaneva che alzare lo sguardo, contemplare il silenzio e iniziare a fantasticare. Ecco che un gruppo di stelle per i greci assumeva la forma di Orione, gigante cacciatore in grado di camminare sulle acque, mentre ai nativi americani appariva come un'enorme mano, strappata dal Popolo del Tuono a un capo indiano per punirne l'avarizia; dove gli aborigeni australiani vedevano una canoa in cui navigavano tre pescatori, alcuni popoli delle Antille scorgevano la sagoma di Epietembo, marito tradito a cui la moglie, prima di fuggire, mozzò una gamba. Stelle è il racconto delle leggende e dei miti che animano il nostro cielo notturno. Anthony Aveni ci trasporta attraverso gli emisferi e le epoche, alla scoperta delle storie che l'immaginazione dei popoli – egizi e babilonesi, greci e romani, maya e aztechi, navajo e inuit – ha creato sugli astri e sulle costellazioni. Scopriamo così la genesi dello zodiaco cinese, il ruolo fondamentale delle Pleiadi nella scansione del tempo agricolo e dei rituali di molte civiltà, o che le macchie scure della Via Lattea disegnano – gure di animali indispensabili per la cultura andina. Creazione e morte, futuro e aldilà, eros e natura: dalla foresta pluviale amazzonica alla calotta ghiacciata dell'Artico, dalle sconfinate praterie del Nord America alle grandi città precolombiane, Stelle ci mostra che la vasta cupola scura sotto la quale tutti abitiamo ha sempre fornito le risposte alle nostre domande più importanti. Che il cielo è la tela nera su cui ogni civiltà, compresa la nostra, ha dipinto la propria epopea.
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
Un po' troppa carne al fuoco secondo me, penso che presto mi dimenticherò la maggior parte delle cose che ho letto, ma è stato bello imparare cose nuove sui miti di alcuni popoli di cui si parla sempre troppo poco. Bellissime le illustrazioni.
Desiderare, dal latino desiderare, composto dalla particella DE e SIDERARE, che ha senso di fissare attentamente le stelle. C’è chi al prefisso DE associa il significato di allontanamento e quindi la parola assume il senso di togliere lo sguardo dalle stelle per difetto di auguri, quindi mancanza di cose o persone bramate. . Questo libro è il racconto delle leggende e dei miti che animano il nostro cielo notturno. È un racconto universale e planetario dei desideri umani, è lo sguardo umano che rintraccia delle narrazioni a partire da alcuni punti luminosi. Un tempo, sulla Terra, al calare delle tenebre non c’erano altre luci se non quelle della Luna e del cielo stellato; agli esseri umani, ovunque si trovassero, non rimaneva che alzare lo sguardo e contemplare il silenzio per poi fantasticare. E allora un gruppo di stelle per i Greci assumeva la forma di Orione, gigante cacciatore in grado di camminare sulle acque; mentre ai nativi lo stesso gruppo di stelle appariva come un’enorme mano, strappata dal Popolo del Tuono a un capo indiano eccessivamente avaro. . Lontani nello spazio e lontani nel tempo ci troviamo ciclicamente a ripetere quel medesimo gesto e guardiamo le stelle a caccia di storie, risposte o anche solo un segno. E tutto questo è molto rassicurante, soprattutto per quelli come me che cercano in ogni modo di capirci qualcosa in questa faccenda della vita, delle persone e, perché no, dei sentimenti. Al cospetto dell’universo siamo infinitamente piccoli e da lassù siamo l’indistinguibile frutto della stessa natura umana. Ma io continuo a non capire niente nè della vita, nè delle persone e figuriamoci dei sentimenti. Dall’antica Grecia ad oggi non è cambiato molto: alziamo lo sguardo alla ricerca di qualcosa; non smettiamo di sentirci piccoli e insignificanti di fronte alla maestosità di un cielo stellato.
Recensioni
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