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Le stazioni ferroviarie di Messina dalla realizzazione ottocentesca all'intervento di Angiolo Mazzoni
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Descrizione


È con il secondo Ottocento che l'insediamento della stazione ferroviaria nelle città prepotentemente stimola la loro trasformazione, scardinandone a volte radicalmente relazioni consolidate. Necessitando i parchi ferroviari di spazi prevalentemente dimensionati in base alle esigenze dei treni, i tracciati che essi generano con i loro ponti, viadotti, fossati, bastioni, gallerie non possono che incidere con profondità nel preesistente tessuto viario dei centri abitati e dell'intero territorio influenzandone le dinamiche. Grande è inoltre l'impatto sulle comunità coinvolte, in un'epoca attraversata dalla fiducia nel progresso scientifico. Con la sua immagine dirompente, a cui non poco contribuisce la combinazione di altri elementi (fumi, odori, rumori), il nuovo mezzo di trasporto su ferro entra con forza nell'immaginario collettivo. Diventa icona dello sviluppo. Supportato da un ingente corpus documentario (disegni, relazioni progettuali, contratti d'appalto, verbali di riunioni, lettere, foto, ecc.) reperito attraverso l'attento scandaglio di archivi non soltanto locali, Alessandro Brandino colma l'ampia lacuna storiografica sugli anni che precedono la realizzazione del progetto di Mazzoni per la stazione di Messina. A corredo, un ricco e significativo materiale inedito, prevalentemente rintracciato nel Museo d'Arte Contemporanea di Trento e Rovereto, dove si custodisce il fondo Angiolo Mazzoni, e negli Archivi Storici delle Ferrovie dello Stato e del Comune di Messina.
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Dettagli

2007
1 dicembre 2007
208 p., ill.
9788877588074
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