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scheda di Riberi, L., L'Indice 1992, n. 5
Questo scritto il testo di una conferenza del 1906 è uno dei frutti più esemplari del clima che caratterizzò alla svolta del secolo la vita culturale della Germania, e che vide la grande maggioranza degli intellettuali sostenere, con un'intensa produzione pubblicistica, le aspirazioni di "politica mondiale" del governo e di vasti settori economici. Il difficile equilibrio che nella sua trattazione Hintze (uno degli storici più innovativi sul piano del metodo nella prima metà del secolo) cerca di mantenere tra il livello dell'analisi storica scientifica e quello degli interessi pratici di propaganda è infatti indicativo della posizione globale del ceto accademico tedesco, che nella convinzione di servire gli interessi "al di sopra delle parti" dello stato nazionale fin per legittimare la politica di riarmo e di crisi degli equilibri internazionali attuata dal governo tedesco negli anni precedenti il 1914. Ribadendo il rankiano "primato della politica estera", Hintze sostiene che "la forma e lo spirito della costituzione statale non sono determinati soltanto dai rapporti economico-sociali..., ma in primo luogo dalle necessità della difesa e dell'attacco, cioè dalla costituzione militare", e attraverso un breve excursus storico sui mutamenti del rapporto tra le due costituzioni definisce la monarchia prussiano-tedesca il caso in cui tale rapporto si è articolato nel modo più organico. Ugualmente significative sono le pagine conclusive, là dove Hintze, sull'esempio dell'Inghilterra (prima potenza navale e avversario principale dei circoli imperialistici tedeschi), prevede un aumento dell'importanza del "marinismo" a scapito del "militarismo", in perfetto accordo con i fautori del potenziamento della flotta da guerra tedesca. Il volumetto è completato da un saggio di Violante che illustra il contesto in cui nacque questo testo.
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