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Libro di descrizioni e memoria tra le due guerre, ambientato sull'altipiano di Asiago. La scrittura piana di Rigoni Stern lascia parlare i luoghi e le persone.
La storia è destino in movimento, un resoconto mai chiuso di sussulti e di incognite, di memorie, rabbie, smarrimenti, labbra umane nella più vasta gola del sociale, in quei rovesci folli che i regimi hanno creato col loro putridume, un pugno ruvido dal quale colava sangue senza sosta: "L'uomo prudente acquista sapienza e tiene nella sua mano destra la vita e nella sinistra la ricchezza". Romanzo bellissimo, una prosa asciutta e lirica insieme a narrare baratti, povertà, amicizia, ricostruzioni, in una Asiago che stringe coi suoi odori e le sue altezze la vita di Giacomo, la sua formazione, i suoi occhi aperti alla vita. Stenti e costrizioni obbligano a scelte non semplici (la sorella parte per l'Australia insieme a un amico, il padre emigra in Francia); è un primo dopoguerra che sotto sotto sta già impastando la guasta maschera del fascismo, la grammatica del prevaricare, le orrende protervie dei gradassi, i razzismi mal velati e poi nettissimi, gli opportunismi casa per casa, la miseranda odissea dei mascelloni. Ma è su questi crinali che Rigoni Stern sa far fiorire la parola, l'autenticità e lo sguardo del testimone, la spinta a stare dalla parte giusta, senza esitazioni, sconti o paure, in quel fazzoletto incantevole di cui Egli ha fatto il proprio orologio interiore, una cronaca di sangue e meraviglia. Perché se prima "il silenzio e la penombra erano carichi di ricordi che sembravano chiedere la parola" ora - ancor più - la voce deve farsi più chiara e urlare il proprio dissenso. Le irrisioni sulle conquiste africane: "I giornali scrivono che l'Abissinia è ricca di ogni bendidio, oro, petrolio, caffè, terre fertili da far fruttare. Ma se c'è questa roba perché allora gli inglesi e i francesi non se la sono presa prima loro?". Liricamente amaro ma perfetto nello scandire i passaggi di un cuore, i tentativi e gli sforzi di un animo a tradurre necessità e misteri del vivere la storia. Un paesaggio narrativo magnifico sotto le ciglia lucide di un poeta vero.
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