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Anno edizione: 2010
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E' un libro troppo lungo e alla fine noioso. Il tema e' interessante anche la discrezione dell'ambiente di questa provincia italiana ancora cosi' retrograda e "puritana". Peccato che il romanzo e' cosi' prolisso e ripetitivo.
Non conoscevo la produzione di Adele Grisendi, questo è il primo libro suo che leggo e mi è piaciuto molto. Sono stata ragazza negli anni '70 anzi, sono diventata maggiorenne (allora ciò avveniva a 21 anni) proprio nel '74, giusto in tempo per votare al referendum abrogativo della legge sul divorzio: fui entusiasta di questo mio primo voto, di poterlo esprimere e dei risultati conseguiti. Ritrovo in questo romanzo il clima di quegli anni, il modo di pensare, il brusio dei cervelli femminili in fermento, l'annaspare dei maschi che sbalorditi e innervositi guardavano il cambiamento, impotenti ad arrestarlo. Ritrovo l'iter della legge e la lenta, lentissima liberazione della donna, ritrovo anche l'austerity del '73, le strade buie, vuote di lampioni ed insegne, il Natale senza luminarie, le domeniche a piedi. Ho vissuto questo romanzo come un regalo personale, una cartolina che mi è arrivata inattesa da quegli anni, fitta di descrizioni fedeli, di ricordi, di pensieri intelligenti. Ho respirato il modo di pensare di allora, il perbenismo imperante delle nostre madri, sempre occupate a pensare alla nostra possibilità di "metterci nei guai", e a tutto il corollario di "demi-vierges" e di prove d'amore richieste e più o meno ottenute, di amori furtivi consumati in automobile su per i viottoli di campagna. Mi ha rimandato pure alla tristissima e molto reale "Piccola storia ignobile" cantata da Guccini in quegli stessi anni e che narra di un iter parallelo e altrettanto doloroso, quello della legge sull'aborto. E' un libro che consiglio, la storia è ben scritta e la documentazione storica decisamente accurata. Se siete sensibili (o nostalgici...) qua e là può scapparci anche una lacrima.
Molto, molto lontano dagli altri libri della Grisendi, che ho apprezzato moltissimo e che sono di tutt'altro spessore. Ben scritto, inserito nel contesto sociale dell'Italia ancora puritana degli anni '70 ma.....assomiglia più ad fumettone che a un buon romanzo.
Recensioni
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