L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri
IBS.it, l'altro eCommerce
Cliccando su “Conferma” dichiari che il contenuto da te inserito è conforme alle Condizioni Generali d’Uso del Sito ed alle Linee Guida sui Contenuti Vietati. Puoi rileggere e modificare e successivamente confermare il tuo contenuto. Tra poche ore lo troverai online (in caso contrario verifica la conformità del contenuto alle policy del Sito).
Grazie per la tua recensione!
Tra poche ore la vedrai online (in caso contrario verifica la conformità del testo alle nostre linee guida). Dopo la pubblicazione per te +4 punti
Tutti i formati ed edizioni
Anno edizione: 2009
Anno edizione: 2010
Promo attive (1)
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
Un romanzo bellissimo che racconta magistralmente una storia realmente accaduta.
Recensioni
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
Marco Albino Ferrari ricostruisce in questo romanzo la storia del volo in pallone che Giuseppe Charbonnet, la sua giovane moglie Annetta e i suoi due compagni compirono nell'ottobre del 1893 da Torino attraverso le Alpi Graie. Quella di Ferrari non è certamente una semplice ricostruzione storica: l'autore mescola verità e verosimiglianza, realtà storica e rappresentazione letteraria, spiegando sin dall'inizio del racconto quale metodo abbia seguito nell'avvalersi di documenti e testimonianze raccolte nelle emeroteche, negli archivi, nelle cronache risalenti all'epoca dei fatti. Il viaggio dello scrittore alla ricerca dei luoghi percorsi dalla piccola storia si mescola e procede parallelamente al volo dei protagonisti, e lo scrupolo e il fascino della scoperta accompagnano il percorso dell'autore e dei suoi personaggi.
La vicenda raccontata è quella di un "folle volo", ambientata in un'Italia che cavalca in modo fiducioso l'onda dell'ottimismo positivista diffuso in tutta Europa, e in cui "spiccare il volo" significa ancorarsi a un'idea di futuro che è qui e ora, alla portata di chiunque abbia coraggio e spregiudicatezza. L'"ammiraglio dell'aria" Charbonnet, all'età di cinquant'anni, rimasto vedovo, decide di sposare la figlia della sua governante Anna Demichelis, di appena diciotto anni: "Il volo, per lui, significava soprattutto 'travalicare le contingenze di ogni giorno'. Lassù non ci sono regole, c'è la libertà del vento; non esistono leggi, se non quelle della termodinamica. E poi c'è anche la vera mistica del volo: il volo è un'arte incorporea, evanescente, come la danza". E la passione per il volo lo spinge a decollare dal Gazometro di Torino con l'aerostato Stella proprio il giorno delle sue nozze, portando con sé la giovane sposa, davanti agli occhi increduli, all'entusiasmo e agli applausi della popolazione di Torino.
Il pallone quindi si alza in alto e scompare fra i cieli, fino a poi riapparire dopo qualche ora a Piobesi, paesino poco distante da Torino. Charbonnet e Annetta, divenuta ormai esperta aiutante di volo, spinti dalla passione che quel primo volo ha liberato in loro, decidono di volare ancora. E questa volta ai due sposi si uniscono Botto, amico di Charbonnet con il quale condivide la passione per il volo e soprattutto per gli elementi tecnici che permettono di alzarsi in volo, e il suo garzone di fiducia Costantino Durando, segretamente innamorato di Annetta.
Ma il desiderio di conoscenza, levatosi in volo con lo Stella e i suoi ospiti, ben presto verrà ostacolato dalla natura: un'improvvisa tempesta farà volare a quote vertiginose l'aerostato fino a farlo schiantare contro un'impervia montagna, mettendo in luce i limiti dello Stella e trasformando l'entusiasmo dei compagni in terrore e morte. La scomparsa dello stesso Charbonnet mostra l'inadeguatezza umana di fronte alle forze avverse. Interverrà una mano dal cielo a salvare gli altri passeggeri dello Stella (come testimonia un dipinto a olio su tela conservato come ex voto nel santuario della Consolata a Torino), indicando ai superstiti la via del ritorno. Interessante il percorso di formazione compiuto dalla "sposa dell'aria", che riesce a vincere i suoi timori iniziali e a svincolarsi dalla subordinazione alla volontà del marito, anche nel momento del tragico epilogo e dalla discesa dalle vette innevate fino al Pian della Mussa. Annetta si sostituisce così all'eroe come punto di riferimento per i suoi compagni, questa volta nella lotta per la sopravvivenza non nei cieli sognati, ma sulla terra.
Le cronache aprono un ultimo sguardo sul feretro di Charbonnet accompagnato da una lunga processione e dalle polemiche sorte in seguito a una probabile strumentalizzazione che la Curia avrebbe fatto sul tragico avvenimento.
Giovanna Maria Pia Tribuzio
L'articolo è stato aggiunto al carrello
L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri
Siamo spiacenti si è verificato un errore imprevisto, la preghiamo di riprovare.
Verrai avvisato via email sulle novità di Nome Autore