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Per limiti di caratteri non posso riportare la recensione completa al libro, che trovate sui miei profili social (FB, aNobii), ma lascio semplicemente uno stralcio per dare un'idea della caratura dell'opera: «Le cose utili e necessarie non esistono. Non esistono nella realtà. Non sono che una vile e mostruosa invenzione dei capitalisti per far vivere noi poveri come le bestie. Non riusciva a muoversi. Era fermo davanti alla porta di casa, pieno di rabbia. Sì, era proprio rabbia. La rabbia gli faceva freddo sul corpo. Si disse: l’alba, il cielo, pensare, sprecare seme, la vita, la vita non è utile, la vita non serve a niente. Vivere, si disse con ancora più rabbia, vivere non è necessario, nessuno te lo comanda di vivere. Nemmeno mangiare, e nemmeno bere, e nemmeno cacare. Nulla è utile. Per non parlare di Dio. Dio non è utile. Dio non è pratico. Dio non serve a niente. Dio è la notte, pensò. Dio è tutto quello che ti succede in un giorno e che non ci capisci niente. Dio è tutto quello che ti capita attorno. Dio è tutto quelli che ti stanno attorno. Dio sono tutti gli altri. Dio sono tutte quelle cose che non capisci, come le cose che ti capitano e gli altri. Dio è proprio qualcosa che non arrivi mai a capire. Eppure è l’unica cosa che c’è da capire, anche se non puoi farlo, e non ti serve a niente farlo. E quindi perché lo fai? Perché ti piace. Ti piace vivere, ti piace mangiare e bere e cacare e sprecare seme. E ti piace Dio. Dio è quando uno gode. E se godere non è utile, se non è utile godere e provare piacere e le cose che ti capitano e gli altri e tutto quello che vedi e dici, e che è bello, ecco, allora non è nemmeno utile Dio».
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