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Anno edizione: 2012
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In Spicchi di Un'Arancia, Alain Elkann si cimenta con la forma del racconto, organizzando una rassegna di speciali personaggi che si contraddistinguono per leggerezza e in quanto appartenenti all'alta borghesia snob. Ecco dunque probabili reminiscenze di famiglia, col ricordo di nonni immersi nell'ebraismo; dunque un' amica rompiscatole che rammenta tutto di una lontana e insignificante cena, finanche il dettagliato menu servito al ristorante, frequentato in quell'occasione anche da un singolare anziano, finto cieco. Costui in definitiva si atteggia ad handicappato per una sorta di forma esibizionistica tale e quale a un sordido esercizio di stile, davanti alla paziente moglie ottantenne . Ecco, ancora, il bancario Romolo, bello ma ingrassato, che si esibisce in effusioni esplicite con Gwendolyne, donna molto particolare. Ancora : un racconto con riferimenti alla Shoah; Elkann, ebreo di origine francese, si interroga tramite un suo eteronimo letterario su una questione poco approfondita. E cioè: che fine hanno fatti quei cani feroci addestrati durante la Seconda Guerra Mondiale dai nazisti per mordere oppure uccidere gli ebrei reclusi nei lager? In un racconto, molto più breve, un elenco di nefandezze. Scopriamo che esse sono il costume quotidiano di un apprezzato parroco. E ancora: i tormenti del guardiano di un giardino zoologico, che ha bisogno di integrare la fauna depauperata con due orsi, che dovranno sostituire una coppia d plantigradi appena deceduti. La richiesta alle autorità si scontra con la burocrazia. Infine Nello; nel racconto che segna qualche caduta di gusto, tale personaggio si interroga, all'interno di un vagone ferroviario, su quale dei passeggeri stia rendendo irrespirabile l'aria con le sue flatulenze. Alain Elkann si conferma così dandy incontrastato della letteratura italiana.
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