L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri
IBS.it, l'altro eCommerce
Cliccando su “Conferma” dichiari che il contenuto da te inserito è conforme alle Condizioni Generali d’Uso del Sito ed alle Linee Guida sui Contenuti Vietati. Puoi rileggere e modificare e successivamente confermare il tuo contenuto. Tra poche ore lo troverai online (in caso contrario verifica la conformità del contenuto alle policy del Sito).
Grazie per la tua recensione!
Tra poche ore la vedrai online (in caso contrario verifica la conformità del testo alle nostre linee guida). Dopo la pubblicazione per te +4 punti
Prezzo minimo ultimi 30 giorni: 5,80 €
Tutti i formati ed edizioni
Promo attive (1)
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
Toccante, pieno di significati tristi ma profondi
Recensioni
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
Quest'unico romanzo della poetessa viennese Ilse Aichinger, scritto tra il 1946 e il 1948, affonda le radici nelle angosciose esperienze della persecuzione razziale, dei lutti familiari e della guerra. Depositaria di una doppia identità etnica e culturale - ebrea la madre e cattolico il padre -, amputata affettivamente del suo doppio - la gemella Helga, fuggita dalla Vienna nazista poco prima dello scoppio della guerra con uno degli ultimi convogli di profughi -, Ilse, priva come la madre di un visto d'espatrio, sperimenta negli anni dell'adolescenza la precaria esistenza del
recensioni di Becagli, C. L'Indice del 1999, n. 05
Un trauma, questo, vissuto col senso di involontaria colpevolezza dei superstiti, che potentemente spira dal drammatico capitolo in cui la piccola protagonista, costretta in un ruolo tragicamente conflittuale, acconsente a fornire il veleno alla nonna, che preferisce il suicidio alla deportazione. Un atto di pietas ma anche un atroce fraintendimento, giacché i passi che scatenano il terrore e inducono la donna al suicidio non appartengono alla Gestapo bensì a un disertore.
Questa sindrome del commiato da persone e cose, questo permanere su un confine labile tra vita e morte - Ilse e la madre furono costrette ad abitare in un alloggio nei pressi della sede della Gestapo - fa da sostrato al romanzo e alle opere successive. Ma muta di segno rifunzionalizzandosi alla notizia del sacrificio dei fratelli Scholl: il terrore senza prospettive viene superato dalla testimonianza di una resistenza assoluta, totale, affermativa.
Al centro della Speranza più grande è la giovane Ellen, alla ricerca di un visto che le permetta di raggiungere la madre emigrata in America. È la grande speranza che la porta a unirsi a un gruppo di bambini ebrei nel vano tentativo di oltrepassare il confine, maturando la propria scelta di appartenenza. Il riscatto dell'infanzia e dell'innocenza negata si compie nel continuo trapasso tra i dati concreti della realtà e la trasfigurazione magica di quella realtà nella dimensione ludica, infantile, fiabesca e chiaroveggente del gioco.
La tematica, la struttura non tradiziona-le e lo stile lirico e visionario, che richia-mano esperienze espressioniste e surrealiste, hanno fatto di questo romanzo, pubblicato ad Amsterdam nel 1948, un caso isolato nel panorama della letteratura tedesca del dopoguerra. Il rincorrersi dei paradossi, il linguaggio immaginifico e allegorico, ricco di sinestesie e timbri contrastanti, suscitarono all'epoca reazioni contraddittorie, imponendo tuttavia la scrittrice - non ancora trentenne - all'attenzione del mondo letterario.
L'articolo è stato aggiunto al carrello
L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri
Siamo spiacenti si è verificato un errore imprevisto, la preghiamo di riprovare.
Verrai avvisato via email sulle novità di Nome Autore