L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri
IBS.it, l'altro eCommerce
Cliccando su “Conferma” dichiari che il contenuto da te inserito è conforme alle Condizioni Generali d’Uso del Sito ed alle Linee Guida sui Contenuti Vietati. Puoi rileggere e modificare e successivamente confermare il tuo contenuto. Tra poche ore lo troverai online (in caso contrario verifica la conformità del contenuto alle policy del Sito).
Grazie per la tua recensione!
Tra poche ore la vedrai online (in caso contrario verifica la conformità del testo alle nostre linee guida). Dopo la pubblicazione per te +4 punti
Tutti i formati ed edizioni
Promo attive (1)
Lo "sguardo sul margine", ossia sugli aspetti periferici delle società greco-antiche, rappresenta l'inconsueto punto di vista assunto dall'autrice come filo conduttore di questo volume. Il risultato è un'ampia e accurata ricognizione sulle manifestazioni cultuali e mitiche rivelative della presenza sotteranea, ma non per questo meno efficace, di "voci dal margine", soprattutto femminili, che hanno lasciato nella cultura greca tracce profonde. Claudia Montepaone segue queste tracce, delineando un percorso che si snoda intorno a testimonianze letterarie, filosofiche e archeologiche, sapientemente intrecciate allo scopo di dipingere un grande affresco della cultura e della società antiche, sul modello di quello composto dal Lorenzetti nel Palazzo Pubblico di Siena e riportato in copertina. Anche in quel caso si tratta di una rappresentazione a posteriori che intende offrirci uno spaccato della società antica, in cui le donne, con i loro rituali, vengono collocate al centro della scena, entro l'universo della vita politica cittadina, per eccellenza maschile. Dunque, i protagonisti di questa ricostruzione sono personaggi da tratti distintivi "anomici" rispetto al "nomos" della "polis", espressione della razionalità e dell'ordine. Ma non c'è ordine e non c'è razionalità che non si costituisca proprio esorcizzando ciò che è stato previamente raccolto sotto la categoria del caos e dell'irrazionale. Questo universo, che si autodefinisce in termini di opposizione alla città, è idealmente popolato di figure mitiche espressive di situazioni sociali e politiche al limite della normalità: non solo donne, ma anche adolescenti matricidi e folli (Oreste), personaggi per lo più giovani, dominati da forme di delirio di onnipotenza e asocialità (le figlie di Preto, Ippolito). E, sopra di essi, divinità anch'esse "diverse", prima fra tutte Artemis, chiamate a sciogliere i loro intricati destini terreni.
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
Un compendio di valore inestimabile sulle iniziazioni femminili nell'antica Grecia. Tutta la prima parte - meravigliosamente cruda - è dedicata all'Artemide di Brauron e agli aspetti socio-culturali che Ella rivestiva nella vita delle ragazze ateniesi. I rituali vengono spiegati dall'autrice con chiara conoscenza di ogni più piccola sfumatura morale. La seconda parte del libro riflette il traumatico passaggio della donna libera e selvaggia a serva pitagorica. Un capolavoro.
Recensioni
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
scheda di Andrisano, A. M. L'Indice del 2000, n. 02
Artemis è una dea vergine, ma presiede ai parti. È la dea che presiede al passaggio da fanciulla a donna "addomesticata" e, dunque, si tratta di una divinità il cui culto risulta centrale nell'organizzazione della vita sociale del mondo greco-romano. Intorno a questa divinità è costruito il libro di Claudia Montepaone, che si articola in tre parti, fra loro collegate da un filo rosso che porta dalla periferia al centro della polis, dalle esperienze del margine alla vita integrata. Al rigore filologico l'autrice affianca le prospettive antropologiche di scuola francese attraverso l'utilizzo della categoria della liminalità, che risulta sottesa alle diverse ipotesi ricostruttive. Il primo contributo è dedicato alle Brauronie-Munichie, feste attiche legate ai riti di iniziazione delle fanciulle che si travestivano da orse a simboleggiare la ferinità della loro condizione prima delle nozze, e contestualmente alle analoghe tradizioni occidentali. Le rispettive fonti sono puntigliosamente analizzate dalla studiosa, a definire analogie e differenze tra le varianti locali di riti e culti, fra le tradizioni di madrepatria e colonie. Vengono altresì indagati i miti di Oreste e Ippolito, adolescenti legati alla fase della transizione, i cui approdi (Nemi, Trezene a seconda delle varianti mitiche) dopo faticosi percorsi riconducono a spazi marginali come il bosco sacro, rappresentazione per antonomasia dello spazio intermedio di ambito artemideo. La seconda sezione, che si apre con un contributo (Artemis Laphria) di Ettore Lepore, rivolto ad analizzare l'epiteto in questione, comune peraltro a più divinità e denotante mobilità e passaggio, affronta questioni relative al rapporto margine/centro attraverso la riflessione su modelli mitici, quali le vicende delle Pretidi e di Melampo, cui vengono accostati casi di segno analogo, quali le sventure di Alexidamos, atleta cantato da Bacchilide, o le "pretese" del vate Tisameno, di cui racconta Erodoto. Lo schema iniziatico, che veicola abitualmente anche altre trasformazioni, risulta sotteso a queste narrazioni, in cui la guarigione-soluzione si deve all'intervento di Artemis (o in alternativa di Dioniso). Il terzo capitolo è dedicato ai Modelli di comportamento nella comunità femminile antica. Oggetto dell'analisi il ruolo femminile, anche all'interno della comunità pitagorica: si tratta di una breve storia al femminile (le donne ancelle, le donne serve nella precettistica pitagorica, le donne nella città del buon governo) a partire proprio dalla paideia iniziatica per Artemis ad Atene e a Sparta.
(A.M.A.)
L'articolo è stato aggiunto al carrello
L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri
Siamo spiacenti si è verificato un errore imprevisto, la preghiamo di riprovare.
Verrai avvisato via email sulle novità di Nome Autore