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Questo libro parla di un ragazzo,Magnus Chase,che vive in strada in compagnia di due barboni:Heart e Blitz;a causa della morte di sua madre,uccisa da un branco di lupi.So che inizialmente può sembrare una storia tragica,ma non è così.Un giorno Magnus vede sua cugina Annabeth e suo zio Frederick che lo cercano dopo due anni dalla sua scomparsa,così si reca a casa dello zio Randolph per chiedere spiegazioni ma lui gli dice che dovrà trovare la Spada dell’Estate per fermare il Ragnarok e salvare i Nove Mondi.Allora si reca su un ponte di Boston,sul quale dovrà lottare contro il gigante di fuoco Surt ma,purtroppo,morirà.Dato che la sua morte è stata valorosa,la valchiria Samirah lo porterà nel Valhalla,un hotel per le anime morte in battaglia e valorosamente,che saranno per l’eternità al servizio di Odino.Sfortunatamente,il capo delle valchirie ha sabotato le immagini fatte da Sam,in questo modo Magnus non appare con la spada in mano,requisito importante per entrare a far parte del Valhalla.Samirah sarà cacciata dall’ordine delle valchirie ma Magnus ormai è lì,quindi i fatti non potranno essere cambiati.In quello strano hotel Magnus scoprirà di essere figlio del dio norreno Freyr e di dover combattere con la spada di suo padre per ritardare il Giorno del Giudizio ma,per averla,dovrà attraversare Midgard,il mondo degli umani dove potrà morire,e stavolta in modo permanente,non come nel Valhalla,nel quale si resuscita ogni volta.Sarà degno di far parte del Valhalla?Sarà da solo o i suoi amici che sembravano barboni lo aiuteranno?Ma soprattutto,riuscirà Magnus a ritardare il Ragnarok,sconfiggendo Surt e Il Lupo? Anche se inizialmente non capii molto,nel corso della storia iniziai a comprendere meglio le vicende e le divinità norrene.Lo scrittore mi piace molto perché usa l’ironia per raccontare tutti i fatti, anche quelli più tristi e tragici,così da tenermi sempre incollata alle pagine.In conclusione,vorrei solo dire che è un libro fantastico e lo scrittore bravissimo.
Con questa nuova trilogia Riordan ci porta nell’affascinante mondo degli dèi di Asgard Come nel caso della trilogia dei Kane, lo ritengo un ottimo modo per far conoscere la mitologia nordica, soprattutto ai giovani. In particolare se paragonati a certi film che, se pur belli da vedere, non d’hanno minimamente l’idea della VERA mitologia norrena Lo stile dell’autore rimane quello di sempre: leggero e ironico. Si ritorno inoltre alla narrazione in prima persona, come nella prima saga di Percy Jackson. Riordan merita una lode particolare per l’ambientazione. In questo libro, a mio giudizio, c’è un’atmosfera più cupa, più oscura, perfetta insomma per questo tipo di mitologia che si differenzia molto dalle realtà, e quindi dalle mitologie, mediterranee (e quindi solari) fino ad ora esplorate. L’unico punto debole del libro e quindi dell’intera trilogia è forse il suo protagonista. Magnus non mi convince, è un personaggio spento, gli manca quel “qualcosa” che ha reso grandi Percy e i fratelli Kane. Mettere il Valhalla a Baston sinceramente mi è sembrata una forzatura eccesiva, nata dalla visione americo-centrica dell’autore. Anche se non d’accordo si può accettare l’idea dell’Olimpo che si sposta in base al baricentro del mondo occidentale, mentre nella trilogia egizia il Nilo è comunque rimasto il centro del loro mondo (cosa più che giusta). Invece collocare così il Valhalla mi sembra sbagliato Per questi motivi metto solo quattro stelle, anche se ero indeciso tra tre e quattro Infine critico aspramente la scelta della Mondadori di cambiare il titolo del libro, decisione tra l’altro immotivata. Leggendolo ci si rende conto che il titolo originale, La Spada dell’Estate, è molto, molto e sottolineo molto più azzeccato. Perché sostituirlo con “La Spada del Guerriero”? Non ha senso!
Recensioni
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