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Lo spaccio del bestione trionfante. Stroncatura di Giovanni Gentile. Un libro per i filosofi e non filosofi - Adriano Tilgher - copertina
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Lo spaccio del bestione trionfante. Stroncatura di Giovanni Gentile. Un libro per i filosofi e non filosofi - Adriano Tilgher - copertina

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1998
1 gennaio 1998
108 p.
9788886123426

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alberto pierobon
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Phamphlets contro l’idealismo attuale di Gentile, ottima introduzione di Antimo Negri. C’è Hegel, Fichte e Marx: l’oggetto si risolve nel soggetto, nell’azione si diviene eternamente.Ma è (anche per Croce) energetismo brutale, vitalismo assoluto, irrazionalismo radicale? L’atto che è atto spirituale in quanto è e non è; e però ha bene qualcosa che gli manca e deve conseguire eternamente senza scadere a fatto. Anarchismo assoluto?Il diritto è un momento falso e astratto dello spirito,un voluto che non è volere volente cioè non trapassa ancora nello vita dello spirito.Il diritto se non si fa volizione del voluto è solo fatto,momento falso e astratto dello spirito da trasformare in atto da inverare e concretizzare, nella volizione del voluto dei singoli individui senza i quali non ci sarebbe storia dello spirito umano. Che giochi per passare allo Stato forte! Gnoseologia si risolve nella concretezza dell’atto volitivo etico, col diritto come volizione del voluto, è la volizione del volente, ed il voluto, in sè e per sé preso è proprio il momento della legge e dell’eteronomia: momento della legge positiva, imperativa, coattiva, come fatto. Riecco il volere del popolo come volere stesso dell’individuo nel suo valore universale: lo Stato dunque forza anche della legge! Ma si arriva al totale indifferentismo etico e relativismo teorietico:pensare è sempre pensare il vero.Un tegame buono per tutte le salse fascismo come comunismo: lo Stato gentiliano è spaventiano ed hegeliano che non ha fuori di sé, ma in sé tutta la sua dignità e il suo valore, plasmando dal di fuori e dall’alto secondo i suoi fini la società civile. Imposto da una minoranza politica? Uno Stato bizantino poliziesco sbirresco? L’attualismo è l’adorazione del fatto compiuto, del successo. Per l’A. i furbi han capito che l’oscurità gli fa bene:spargono il nero attorno a sé come la seppia cosi che i pesciolini ingenui fuggono terrorizzati e la seppia avvolta nel suo nero li segue alle calcagna e se li pappa

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Adriano Tilgher

(Resina, Napoli, 1887 - Roma 1941) filosofo e critico italiano. Diffidente verso ogni forma di filosofia accademica, antifascista e antigentiliano, si astenne dall’insegnamento universitario e preferì dedicarsi alla saggistica e al giornalismo. La sua visione filosofica è fondamentalmente pessimistica: T. sostiene che la nostra conoscenza è sempre relativa e non permette di fondare una morale universalmente valida. È possibile soltanto prospettare una tipologia di stili di vita eterogenei, fondamentalmente riducibili a quattro: l’eroe, l’asceta, il santo e il saggio. Come critico letterario, T. fu autore di notevoli saggi sulla letteratura europea contemporanea; le sue cronache di teatro lo rivelano attento alle forme più nuove della drammaturgia italiana, dai «grotteschi» al futurismo. Ma...

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