Chiudi

Aggiungi l'articolo in

Chiudi
Aggiunto

L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri

Chiudi

Crea nuova lista

Sotto una stella nera - Michèle Maillet - copertina
Sotto una stella nera - Michèle Maillet - copertina
Dati e Statistiche
Wishlist Salvato in 0 liste dei desideri
Sotto una stella nera
Disponibilità immediata
3,78 €
-75% 15,00 €
3,78 € 15,00 € -75%
Disp. immediata
Chiudi
Altri venditori
Prezzo e spese di spedizione
Libro di Faccia
3,78 € + 5,30 € Spedizione
disponibilità immediata disponibilità immediata
Info
Usato Usato - In buone condizioni
Cartarum
8,80 € + 4,90 € Spedizione
disponibilità immediata disponibilità immediata
Info
Usato Usato - Ottima condizione
Libraccio
8,25 € + costi di spedizione
Usato
Aggiungi al carrello
Altri venditori
Prezzo e spese di spedizione
Altri venditori
Prezzo e spese di spedizione
Libro di Faccia
3,78 € + 5,30 € Spedizione
disponibilità immediata disponibilità immediata
Info
Usato Usato - In buone condizioni
Cartarum
8,80 € + 4,90 € Spedizione
disponibilità immediata disponibilità immediata
Info
Usato Usato - Ottima condizione
Libraccio
8,25 € + costi di spedizione
Usato
Aggiungi al carrello
Chiudi

Tutti i formati ed edizioni

Chiudi
Sotto una stella nera - Michèle Maillet - copertina

Descrizione


Bordeaux, 1943. Un mattino gelido. Un rastrellamento. Sidonie, giovane donna originaria della Martinica e che vive presso una ricca famiglia ebrea, viene arrestata insieme ai suoi due figli gemelli di soli cinque anni. Sidonie vorrebbe spiegare che c'è stato un errore: lei non è ebrea, viene dalle Antille, è cattolica. Poi, caricata su un treno che sembra destinato al bestiame, capisce che il colore della sua pelle, agli occhi degli aguzzini, è un ulteriore marchio infamante. Deve essere coraggiosa, ha i suoi bambini da proteggere. Ma nel corso di quel viaggio disumano, nei pressi di Auschwitz, il piccolo Désiré le viene strappato per essere trasferito nelle baracche degli uomini e, poco dopo, anche la bimba, Nicaise, muore di stenti senza che la madre possa aiutarla. Sidonie invece viene deportata a Ravensbrück. E lì, chiusa nell'orrore, solo la speranza di poter un giorno riabbracciare il suo Désiré la tiene in vita. La speranza, e la forza che le da Agénor, un dio inventato che fa parlare le sue lontane radici africane, i sogni di libertà dei suoi antenati schiavi. Anche la solidarietà, la poca che resiste all'inferno, con le altre donne dalla pelle nera come la sua, come lei vittime di una sorte assurda ed enigmatica, le impedisce di abbandonarsi alla follia. E la rievocazione vivida dell'infanzia antillana piena di colori, suoni, profumi, divinità benevole e burlone è la battaglia della vita contro la morte, della parola e del canto contro il silenzio.
Leggi di più Leggi di meno

Dettagli

2007
26 aprile 2007
220 p., Brossura
9788860521057

Voce della critica

È un romanzo che merita di essere letto, non foss'altro che per la complessa rete di problemi che solleva. La vicenda, narrata in prima persona, si svolge durante la seconda guerra mondiale e racconta la deportazione di una francese nata in Martinica, inizialmente arrestata perché alloggiata presso una famiglia di ebrei poi, nei campi, esclusa tra gli esclusi perché di pelle nera. Al di là delle vicende strazianti – ancora più terribili perché coinvolgono anche i due figli della protagonista, già nati senza padre a causa dei pregiudizi razziali nei confronti della madre – colpisce il lavoro di ricerca che ha portato l'autrice a scrivere questo romanzo. La motivazione ideologica principale è stata quella di attirare l'attenzione sulle "altre" vittime dell'Olocausto, e in particolare sui neri. Michèle Maillet, conosciuta come attrice ed ex giornalista, ha voluto però dare una carica romanzesca ai dati che è riuscita a reperire, e ha scelto di raccontare anche i sogni, le aspettative e le speranze della sua protagonista. Attraverso stralci delle pagine di un diario scritto di nascosto, il lettore scopre che la donna trae la forza per continuare a vivere proprio dalle sue origini. Sidonie pensa alla sua Martinica perduta e la contrappone a quel mondo privo di colore e di dignità umana che costituisce il campo di concentramento. Soprattutto, mobilita la sua memoria ancestrale, trae le risorse per reagire all'orrore dei campi dall'orrore della schiavitù che afflisse i suoi avi. La consapevolezza storica si fonde con l'attaccamento alle tradizioni, e la donna finisce per rivolgersi ad Agénor, simbolo della negritudine e delle radici culturali. Il tragico finale, non certo inaspettato, è il più efficace stimolo alla riflessione. Paola Ghinelli

Leggi di più Leggi di meno
Chiudi
Aggiunto

L'articolo è stato aggiunto al carrello

Chiudi

Aggiungi l'articolo in

Chiudi
Aggiunto

L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri

Chiudi

Crea nuova lista

Chiudi

Chiudi

Siamo spiacenti si è verificato un errore imprevisto, la preghiamo di riprovare.

Chiudi

Verrai avvisato via email sulle novità di Nome Autore