L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri
IBS.it, l'altro eCommerce
Cliccando su “Conferma” dichiari che il contenuto da te inserito è conforme alle Condizioni Generali d’Uso del Sito ed alle Linee Guida sui Contenuti Vietati. Puoi rileggere e modificare e successivamente confermare il tuo contenuto. Tra poche ore lo troverai online (in caso contrario verifica la conformità del contenuto alle policy del Sito).
Grazie per la tua recensione!
Tra poche ore la vedrai online (in caso contrario verifica la conformità del testo alle nostre linee guida). Dopo la pubblicazione per te +4 punti
Promo attive (1)
Una grave operazione inchioda António a letto per due settimane. In ospedale, intontito dal dolore e dai farmaci, ricorda la sua infanzia: il padre che gioca a tennis, la madre che gli fa la riga fra i capelli, le montagne, l'odore della marmellata nella dispensa, i fiori nei vasi delle scale, gli amori non corrisposti... Da uno dei più grandi scrittori portoghesi di tutti i tempi, un romanzo lirico pieno di forza, ironia, trasversalità ed emozione.
«Lobo Antunes scrive dal cuore dell’esistenza, dalle radici stesse della vita». - Jesús Aguado, El País
In Sopra i fiumi che vanno, l'argomento predominante è l'universo dell'infanzia malgrado il personaggio principale, e voce narrante in flusso di coscienza, sia un uomo anziano internato in ospedale. Il romanzo è strutturato in forma di diario fittizio e comprende lo spazio cronologico di quindici giorni fra i mesi di marzo e di aprile del 2007. È facile associare l'opera alla biografia dello scrittore portoghese, in quanto lo stesso António Lobo Antunes ha affrontato un'operazione di cancro proprio nel periodo indicato dal romanzo. Nelle lunghe ore della degenza ospedaliera il narratore, diluendo le frontiere fra passato e presente – il dolore fisico, le allucinazioni farmacologiche, la presenza degli infermieri, l'odore dell'ospedale, da un lato, e una galleria di personaggi che popolavano la sua infanzia, dall'altro – fra scene reali e poetiche rielaborazioni del suo immaginario – com'è consuetudine nella narrativa dell'autore – convoca memorie ricorrenti di se stesso bambino in cui confluiscono, senza soluzione di continuità e in modo ondivago, immagini e oggetti che, come reliquie, sono in se stessi testimoni fossili di affetti, traumi, assenze. Dinanzi all'inerzia imposta dal corpo malato, il pensiero girovaga nei luoghi e nel tempo in cui c'era vita e vi si afferra, ponendosi domande cruciali sull'identità, sull'esistenza e, come sempre nella narrativa dell'autore, sulla morte, tema che in ogni pagina del libro appare direttamente o indirettamente discusso.
L'articolo è stato aggiunto al carrello
L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri
Siamo spiacenti si è verificato un errore imprevisto, la preghiamo di riprovare.
Verrai avvisato via email sulle novità di Nome Autore