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Il libro contiene tanti spunti interessanti e certamente fa emergere l'unicità della figura di Eliogabalo. A mio parere nel descrivere la libertà mentale, sessuale e religiosa del protagonista, l'autrice indugia un po' troppo negli aspetti sessuali, esplicitandoli spesso. A volte sembra più la descrizione di una rockstar o di un attore famoso alle prese con un successo ingestibile...
Nonostante contenga poca azione mantiene un buon ritmo e scorre bene, di certo non annoia. Certi tratti si fanno veramente apprezzare, il finale in particolare è così terribilmente vivido da rimanere impresso. La rievocazione della natura multietnica di Roma non è niente male, in questo libro appare veramente come il centro di un impero vasto ed eterogeneo. E sono rimasto ancora più colpito dalla descrizione dell’affascinante Edessa. Ciò nonostante la realtà presentata sembra anche un po’ irreale, con un’atmosfera abbastanza fantasiosa, lontana dal rigore e dalla “concretezza” di autori come Sidebottom o Scarrrow. Nel delineare la figura di Eliogabalo viene data molta importanza all’aspetto psicologico, fondamentale per capire le sue scelte e il suo governo. L’errore dell’autrice sta nel volerlo rendere una specie di campione della libertà dai costumi e dalle regole, mentre più probabilmente Vario Avito Bassiano agli occhi dei romani adoperava troppi dei costumi orientali e governava come un monarca orientale (ovvio tenendo conto della sua provenienza), motivo della sua esagerata condanna storiografica. Inoltre indicarlo come il centro dell’ordine cosmico, fulcro della stabilità dell’impero, è decisamente esagerato. Degli altri personaggi molti appaiono eccessivamente artificiali e bizzarri, però alcuni sono abbastanza intriganti, come le quattro Giulie o gli imperatori della dinastia dei Severi. È un testo che contiene molti spunti interessanti, specie per quanto riguarda la realtà del potere. Ne sono un esempio la questione dell’equilibrio tra potere politico e religioso, oppure la considerazione fatta da Severina sul popolo, su come cerchi sempre, in un modo o nell’altro, dei difetti nei propri governanti.
Polpettone farraginoso e fin troppo ingessato. Il titolo è il plagio di un saggio uscito qualche anno prima.
Recensioni
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