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Un libro molto particolare, che mi fa sentire combattuto tra un 2 e un 3 per la valutazione. Alla fine opto per un 3 (risicato). Il titolo originale (mantenuto anche nelle traduzione in lingua inglese) nomina la benchpress. Che figura infatti all'inizio di ciascuno dei primi pensieri del volume. La casa editrice italiana ha a mio parere trovato un titolo più pertinente. Il sogno del corpo è il sogno del corpo perfetto perseguito da tutti i culturisti. Ma le due componenti, il sogno e il corpo, ritornano in questo volume anche come due componenti ben distinte, sebbene correlate. Attraverso l'allenamento infatti l'autore riscopre la capacità di sognare, perduta durante il sonno notturno e ora ritornata durante lo sforzo estremo sotto i pesi. Il libro è composto da 85 pensieri. La maggior parte molto brevi (meno di una pagina), alcuni più articolati. Disomogeneo anche l'argomento di tali frammenti: alcuni (che ho trovato i più interessanti) riassumono a veloci tappe la storia della ginnastica e la nascita del culturismo moderno o parlano di allenamento, palestre e ciò che vi gira attorno. Altri (parecchi) sono frammenti di sogni (il cui simbolismo è piuttosto aleatorio e inconcludente. E altri ancora trattano del Sahara, il grande sogno infantile che ora è tornato e che porterà, come dice l'autore stesso, al libro successivo "Nei deserti" (TEA), di cui questo "Il sogno del corpo" costituisce la prefazione. Tirando le somme...un libro disomogeneo ma che può avereinteressi, soprattutto in quanto frutto dell'avventurarsi di un letterato in un modo che mette il fisico al proprio centro. Può essere interessante per chi già è nel mondo del culturismo o del body fitness, per le riflessioni filosofiche che l'autore o chi gli sta attorno espongono. Potrebbe essere stimolante per i "lettori da scrivania", invogliarli a emulare l'autore e iniziare la scoperta e costruzione del proprio corpo allenandosi. Anche da aprire a caso per leggere un frammento o sottolineare una frase.
Un libro che fa toccare con mano la dimensione spirituale che il gesto culturistico ha. Sicuramente non tutti saranno all'altezza di apprezzare il messaggio - ma un messaggio è sempre una provocazione - che il libro manda.Da ricordare la tesi secondo la quale il muscolo è qualcosa di pensante. Troppo spesso la nostra società ammutolisce il corpo nei suoi valori simbolici, per venderlo solo come paccottiglia carnosa. Ma chi si accorge che questa non è tutta la realtà, sa che esiste molto ma molto di più. Un libro per tutti e per nessuno. Per i filosofi bodybuider o per chi dentro di sè è ancora un bimbo curioso.Da leggere e meditare.
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