Nell’arco di oltre cinquant’anni Carlo Maria Giulini è salito tante volte sul podio dei complessi del Maggio Musicale per proporre alcuni capisaldi del suo repertorio e qualche raro lavoro appositamente studiato per esecuzioni fiorentine. Il suo debutto a Firenze risale al lontano 8 aprile del 1945 in un concerto al Teatro della Pergola con la violinista Gioconda De Vito dedicato a Weber, Beethoven, Debussy e Berlioz, mentre l’ultima collabo-razione con l’Orchestra del Maggio del marzo 1998 accostava la Sinfonia Jupiter di Mozart alla Seconda di Brahms. Non fu però quello il suo ultimo concerto al Comunale perché nel febbraio dell’anno seguente, quando già aveva abbandonato la carriera per dedicarsi all’in-segnamento, lo si rivide provare e dirigere la Sinfonia Pastorale di Beethoven con i ragazzi dell’Orchestra Giovanile Italiana in una serata emozionante al Piccolo Teatro. A Firenze si presentò come direttore d’opera nel maggio del 1952 per la prima riproposta della Didone di Cavalli nel Cortile di Palazzo Pitti e nella stessa veste tornò per Euryanthe (1954) e Der Freischütz (1957) di Weber, le prime riprese moderne del Don Sebastiano di Donizetti nel ’55 e degli Abenceragi di Cherubini nel ’57, il Rigoletto del dicembre 1966, a breve distanza dalla riapertura del Comunale dopo l’alluvione, e infine il Falstaff del gennaio 1983 in co-produzione con la Los Angeles Philharmonic Association e il Covent Garden londinese. Nel vasto repertorio dei suoi tanti concerti fiorentini è invece possibile cogliere una predile-zione per grandi opere sacre sinfonico-corali, dalla Messa del Venerdì Santo di Ghedini alla Messa in si minore di Bach, dallo Stabat Mater di Rossini al Requiem di Verdi, dal Deutsches Requiem di Brahms al Requiem di Fauré.<7br>Le esecuzioni riprodotte in questo CD furono dirette da Giulini in tre concerti tenuti al Teatro Verdi il 19, 20 e 21 novembre del 1993. Il programma dedicato al repertorio rus-so abbinava due opere a lui particolarmente care che già molti anni prima aveva proposto al Comunale, nel 1949 la Seconda Sinfonia di Čajkovskij e nel 1951 i Quadri di Musorgskij orchestrati da Ravel.
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