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La versione in italiano di questo classico della letteratura argentina è ineccepibile. Riesce a rendere in modo chiaro la cura per l'espressione coltivata da Cambaceres anche attraverso la conoscenza delle lingue e della letteratura europea, in particolare francese. La vicenda si snoda tra le praterie, regno della natura con le sue forze primigenie, e la città, luogo del raffinamento e della perdizione. La scena iniziale, ambientata proprio nelle Pampas, tra guachos e bestiame da portare al mercato, rende in modo conciso e icastico il rigore di quella vita. Cambaceres è riuscito nella sua opera di mediazione tra i riti caratteristici della cultura gauchesca e il gusto di un lettore non necessariamente argentino. Una lettura che può ben piacere a chi cerca di capire quali siano le opere che hanno segnato l'avvio della narrativa latinoamericana.
L’autore è riuscito in modo egregio a mostrare nel suo stato d’animo il protagonista, soprattutto nei primi capitoli percepivo perfettamente lo stato d’animo di Andrés e non riuscivo a comprendere le sue parole, lo trovavo detestabile, insopportabile, supponente, un personaggio semplicemente odioso, andando avanti ho perfettamente compreso e capito in pieno. Credo che questo era il pieno intento dell’autore per farci comprendere Andrés e farci entrare dopo nel vivo nella storia. Detestarlo ci avrebbe poi fatto provare meno pietà per lui? Andrés ha meritato il suo destino? Questo suo comportamento ha decretato poi la rotta dei fatidici avvenimenti? Bellissimo, da leggere assolutamente. (recensione completa sul Blog Ossigeno d'inchiostro)
Eugenio Cambaceres è stato l'iniziatore della letteratura argentina moderna ed ha appartenuto a quella che è chiamata "La Generacìon del ochenta", la generazione dell'ottanta, quella generazione di scrittori e uomini politici argentini che, in quegli anni, guardavano a Parigi e all'Europa. La coraggiosa casa editrice di Cagliari Arkadia propone ora il suo romanzo "Sin Rumbo", che non era mai stato tradotto in italiano. Il protagonista, Andrés, è un uomo molto ricco ma afflitto dalla noia, uno spleen dal sapore baudelairiano. E'un uomo senza rotta e senza destino. Cambaceres descrive magistralmente i i suoi moti dell'anima, i suoi vuoti interiori, quei vuoti che Andrés cerca di riempire attraverso una storia con Donata, figlia di un suo bracciante e che metterà incinta. Pagine bellissime sono quelle dedicate al suo vagare, al suo girare a vuoto per le strade di Buenos Aires. E' un vagare che ci ricorda altri flaneur della letteratura da Baudelaire ad alcuni personaggi di Cortàzar e di Arlt, grandi scrittori argentini del Novecento. Pagine molto belle e dense sono quelle dedicate alla descrizioni dei paesaggi. La modalità usata ricorda il del montaggio cinematografico. E in questo Cambaceres i dimostra di essere molto più avanti del suo tempo. Sembrano soggettive che, poco alla volta, si allargano per dare il quadro d'insieme. Colpiscono l'aggettivazione e la precisione della punteggiatura che rendono evocative le descrizioni. Non solo, grazie a questo montaggio così fortemente moderno, il romanzo acquisisce un ritmo che prende il lettore. Il ritmo lo possiamo gustare in italiano grazie alla bellissima traduzione di Marino Magliani e Luigi Marfé che sono i curatori, per Arkadia, della collana Xamaica. Una collana interamente dedicata ad autori latinoamericani e che, sono sicuro, a noi lettori riserverà piacevoli sorprese. Infine "Sin Rumbo" è un romanzo molto bello dalla cui lettura si esce arricchiti; è un romanzo da leggere e su cui meditare. ANDREA CABASSI
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