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Anno edizione: 2020
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Con la consueta acutezza psicologica, e una sorta di ammirata partecipazione, Simenon ci racconta di un amore eroico, capace di non indietreggiare di fronte al tradimento e alla vergogna.
«Lui non aveva ancora quindici anni e già l’amava. Non come si ama una donna ma come si ama un essere inaccessibile. Come, al tempo della prima comunione, aveva amato la Madonna». Alla fine Hubert Cardinaud è riuscito a sposarla, quella Marthe «di cui tutti dicevano che si dava delle arie». Così com’è riuscito, lui, il figlio del cestaio, a diventare un distinto impiegato: uno che la domenica, all’uscita della messa, scambia saluti compunti e soddisfatti con i conoscenti e poi, dopo essersi fermato in pasticceria a comprare un dolce, torna a casa dove la moglie sta cuocendo l’arrosto con le patate. Una domenica, però, trova l’arrosto bruciato e la casa vuota – e gli crolla il mondo addosso. Non gli ci vorrà molto per scoprire che Marthe se n’è andata con un poco di buono, e che tutti in città lo sanno, e lo compatiscono, e pensano che sia un uomo «finito, annientato». E invece no. Hubert decide di ritrovare Marthe, a ogni costo, di bere «il calice fino alla feccia». Simile a «una formica ostinata che segue ostinatamente la sua strada, il suo destino, e che, ogni volta che il carico le sfugge, lo afferra di nuovo, pur essendo quel carico più grosso di lei», andrà a cercare Marthe, perché il suo posto è lì, «accanto a lui e ai bambini», e perché confida «nel trionfo del bene sul male, nella supremazia dell’ordine sul disordine» – «nell’inevitabile, fatale armonia».Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
".. Il calice fino alla feccia" nelle orecchie di Hubert risuona ancora quel passo della liturgia pasquale, mentre l'umiliazione si aggiunge alla beffa. La sua famiglia, i Cardinaud, i suoi vicini e persino il suo capo, il signor Mandine, non gli risparmiano occhiate persistenti di commiserazione mista a rancore per aver voluto sposare la figlia di Vauquier, quella Marthe "così carina ma senza sangue", che ora è scappata abbandonando marito e figli in una afosa domenica primaverile. La vita dopo questo incidente potrebbe riprendere serena, scandita da confortanti abitudini, eppure Hubert sente di dover percorrere interamente questa via crucis, per sconfiggere il male che si è inoltrato fin dentro casa sua e riportare Marthe al suo posto. Un uomo ordinario, così modesto e ambizioso insieme, pronto a cadere, ricoprirsi di polvere e risollevarsi pur di riavere accanto la donna che ama. Un piccolo romanzo immerso nella Francia provinciale, semplice ed intrigante, in cui Simenon come ne La Marie del porto si cimenta con la forza testarda dell'amore.
Il matrimonio tra Marthe e Hubert Cardinaud è l’elemento cardine intorno a cui si snoda la narrazione. Come ha fatto il figlio del cestaio a fare carriera? E’ quello che si chiedono tutti ed anche il lettore durante l’intera narrazione. Forse non è il miglior romanzo di quest’autore ma è indubbiamente uno dei più significativi. Buona idea regalo.
Rispetto ad altri mi è piaciuto meno, tuttavia la scrittura chiara e precisa di simenon resta ben riconoscibile
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