In-4° (311x252mm), pp. 219, (13), legatura cartonata editoriale alla bodoniana con titolo in ocra e vignetta di Sartorio egualmente in tinta ocra entro medaglione verde pallido. 219 incisioni zincografiche in b.n., di cui 70 a piena pagina e 149 con immagini e testo, realizzate in modo da rendere l'effetto della tecnica xilografica. Perfetto esemplare entro cofanetto figurato editoriale spesso mancante (N° 536/1133, numerate e firmate dal Sartorio e dall'editore dell'Eroica, Ettore Cozzani). Edizione originale di uno dei libri più celebri della produzione tipografico-editoriale italiana del Novecento. "Una parte ebbe una prima pubblicazione sulla rivista L'Eroica (negli anni 1913-14) dove Cozzani spiega la tecnica adottata dall'artista per eseguire le tavole, incise su zinco anziché su legno, ma col sistema dell'incisione in rilievo con effetto xilografico", applicando dell'acido nelle parti dove non desiderava che si depositasse l'inchiostro (E. Bardazzi, Le ricerche del 'Bianco e Nero', p. 133). "Anziché inciderle su legno l'artista tracciò le immagini su una lastra di zinco, applicando dell'acido nelle parti dove non desiderata che si depositasse l'inchiostro" (Jentsch). Finita l'impressione tutto il materiale tipografico venne distrutto. Sibilla, capolavoro di Sartorio nell'illustrazione editoriale, riprende, nel testo, la leggenda di Lionello, cavaliere medievale di Santa Romana Chiesa, e di Sibilla, maga incantatrice abitatrice degli inferi, divenuta, in àmbito germanico, la storia di Venere e Tannhäuser ispiratrice di Wagner e del Beardsley di "Under the Hill". Giulio Aristide Sartorio (Roma, 1860-ivi, 1932), artista amico di D'Annunzio ed egli stesso esponente di spicco dell'estetismo dannunziano in campo grafico, fu pittore, illustratore, scultore, scrittore, fotografo nonché regista cinematografico. Cfr. Jentsch, p. 305, n°. 523.
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