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Anno edizione: 2022
Anno edizione: 2022
Un libro suggestivo, complesso, dove è in gioco il progresso della medicina, ma anche l’orrore sociale verso la malattia mentale. La drammatica storia di uno scienziato che pagò un prezzo molto alto per il suo modo di trattare e curare la follia.
Chi era Ugo Cerletti? La scarna biografia di quest’uomo dice che nacque a Conegliano nel 1877 e che morí nel 1963. Di professione era uno psichiatra, formato nel tempo in cui la psicoanalisi freudiana si imponeva in tutta Europa. Ma Cerletti inseguiva altre idee e altre terapie: soprattutto una, quella che lui stesso chiamò con il termine di elettroshock. Inventare e soste - nere una pratica che in pochi decenni è diventata sinonimo di brutalità, di sofferenza e persino di tortura è stato per Cerletti una sciagura. Un uomo che ebbe un ruolo fondamentale nella storia della medicina diventò, agli occhi di molti, il carnefice dei pazzi. Un’onta che investí lui e la sua invenzione, di cui si mise in dubbio l’efficacia. Carlo Patriarca, medico, scrittore, ma soprattutto uomo abituato a leggere tra le righe di documenti d’archivio, capace di muoversi tra le pieghe della storia con rigore e precisione, in una sorta di romanzo-biografia prova a raccontare questa storia dal punto di vista di un ipotetico assistente di Cerletti. Un assistente che ha avuto la sfortuna di avere un fratello pazzo. Ne esce un romanzo suggestivo, vertiginoso, dove è in gioco il progresso della medicina ma anche l’orrore sociale verso la malattia mentale. Ne esce la storia drammatica di uno scienziato che pagò il suo modo di trattare e curare la follia. Il paradosso è che molti anni dopo la sua morte Cerletti sarebbe stato riabilitato, per quanto parzialmente. Quella macchina per curare i pazzi è stata riconsiderata. Ma questo l’inventore dell’elettroshock non avrebbe mai potuto immaginarlo.
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
Chi era Ugo Cerletti? La scarna biografia di quest’uomo dice che nacque a Conegliano nel 1877 e che morí nel 1963. Di professione era uno psichiatra, formato nel tempo in cui la psicoanalisi freudiana si imponeva in tutta Europa. Ma Cerletti inseguiva altre idee e altre terapie: soprattutto una, quella che lui stesso chiamò con il termine di elettroshock. Inventare e soste - nere una pratica che in pochi decenni è diventata sinonimo di brutalità, di sofferenza e persino di tortura è stato per Cerletti una sciagura. Un uomo che ebbe un ruolo fondamentale nella storia della medicina diventò, agli occhi di molti, il carnefice dei pazzi. Un’onta che investí lui e la sua invenzione, di cui si mise in dubbio l’efficacia. Carlo Patriarca, medico, scrittore, ma soprattutto uomo abituato a leggere tra le righe di documenti d’archivio, capace di muoversi tra le pieghe della storia con rigore e precisione, in una sorta di romanzo-biografia prova a raccontare questa storia dal punto di vista di un ipotetico assistente di Cerletti. Un assistente che ha avuto la sfortuna di avere un fratello pazzo. Ne esce un romanzo suggestivo, vertiginoso, dove è in gioco il progresso della medicina ma anche l’orrore sociale verso la malattia mentale. Ne esce la storia drammatica di uno scienziato che pagò il suo modo di trattare e curare la follia. Il paradosso è che molti anni dopo la sua morte Cerletti sarebbe stato riabilitato, per quanto parzialmente. Quella macchina per curare i pazzi è stata riconsiderata. Ma questo l’inventore dell’elettroshock non avrebbe mai potuto immaginarlo.
piacevolissima sorpresa : un bellissimo libro nel quale si fondono a meraviglia gli elementi storico biografici con quelli dell'invenzione narrativa, incentrato sulla grande e per molti versi contraddittoria,figura del medico neuropsichiatra Ugo Cerletti (1877-1961),inventore dell'elettroshock, un approccio terapeutico assolutamente innovativo che per moltissimi anni fu usato in tutto il mondo per curare forme di psicopatie gravi,quali la schizofrenia. I risultati furono a volte esaltanti,a volte totalmente negativi e negli anni successivi ilmetodo fu progressivamente dismesso e rigettato con dubbie motivazioni,molte delle quali sicuramente non scientifiche e dettate un astio feroce nei confronti del suo creatore ( stupratore di cervelli…...). Il testo e' ben scritto con un linguaggio asciutto,ma ricco,colto e molto efficace,con perfetta armonia tra la parte storico-biografica e la parte romanzata. La professione dell'autore - medico anatomopatologo - emerge in piu' punti,ma di sicuro qui non siamo di fronte ad un medico che si e' dilettato di scrivere qualcosa,come spesso accade,ma di un vero,ottimo scrittore di razza ANCHE medico…..Voto massimo.
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