Nel Canada multiculturale può accadere che una scrittrice, indiana di origine, scriva un romanzo interamente ambientato tra India e Inghilterra, durante gli anni della seconda guerra mondiale. Nulla di strano sin qui, ma va sottolineato come il Canada Council for the Arts si renda promotore di nuovi talenti e sostenga scrittori già affermati, garantendo quella pluralità di voci che caratterizza il mosaico canadese artistico e letterario. Vale anche la pena ricordare che il Multiculturalism Act è una legge unica e, sebbene criticata e da molti rifiutata in quanto "ghettizzante", è tuttavia difficilmente sostituibile da quei tentativi di rinominarla in altro modo che non corrispondono a pratiche legislative e sociali concrete. Nel romanzo di Ghatage il Canada è liquidato in due righe a proposito di una lettera giunta dall'Alberta che parla di pascoli e cieli traversati da nubi. Baba, invece, dall'India si reca a studiare legge a Londra, ma non potrebbe attuare una scelta più infausta. La guerra ha ridotto Londra a cumuli di macerie, e l'amico di un tempo, che avrebbe dovuto accoglierlo a braccia aperte, si rivela freddo e indifferente, gli rifiuta l'ospitalità e lo lascia in balia di un'affittuaria altrettanto formale e intransigente, per esempio nel non ammettere visitatori. Baba è una sorta di Candide, buono e ingenuo: finisce immemore, per una contusione alla testa, ospite di un anziano gentiluomo che vive in un villaggio del Galles del Nord, dove si è recato in gita. Baba non può che provare empatia per il vecchio e per sua figlia, gravemente afflitta da epilessia e assolutamente incontrollabile. Il suo stato di confusione mentale diviene metafora che raggruma varie esperienze. Così la scrittrice può tradurre il suo passare indenne tra i bombardamenti aerei di Londra e il trauma della guerra; così traduce lo stato d'animo di Baba in fuga da un segreto di famiglia che lo allontana per sempre dal padre; così narra di come, senza volerlo, diviene padre. Una volta tornato in sé, Baba non ha scelta: non può tornare alla vita di prima, in India, dalla sua giovane moglie Vasanti, sposata e abbandonata a malincuore, per perseguire il suo sogno di studioso di diritto nella capitale metropolitana, e non può restare a prendersi cura di un figlio, di una donna incurabile e del suo vecchio padre gentile. Che cosa deciderà? Baba è in trappola, tradito dal padre e traditore in quanto padre, in un romanzo che ha per oggetto varie forme di diversità, trattenute nel segreto delle mura domestiche di entrambe i paesi. Anche questa, in un modo tutto particolare, è una storia canadese, che ci giunge da Terranova, con una sua morale: "È inutile chiedersi perché un modesto ruscello non è il possente Gange, perché il passero non ha le piume del pavone, o perché la palma da cocco non offre la stessa ombra del banano. Ognuno è ciò che è, e lo stesso vale per noi esseri umani: tutti creature di Dio, siamo ciò che siamo". Carmen Concilio
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