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Vincitore premio Strega 1958
La dimensione misteriosa del reale, i simboli arcani, l'incubo della paura, della morte, della malattia, la solitudine dell'uomo, la strana preveggenza di inquietanti sogni premonitori, la complessa, magica visione del mondo di Dino Buzzati in sessanta racconti brevi.
Mi tormenta il dubbio che questo confine non esista, che il regno si estenda senza limite alcuno.
I Sessanta racconti, raccolti nel 1958, costituiscono una vera e propria "summa" del mondo poetico di Dino Buzzati. In una girandola di narrazioni che riescono sempre a sorprendere le aspettative del lettore, vi si trova rappresentata l'intera gamma dei suoi motivi ispiratori: dalla visione surreale della vita all'orrore per la città, dagli automatismi esistenziali introdotti dall'uomo tecnologico alla suggestione metafisica. La struttura del racconto è congeniale a Buzzati che, vero mago della composizione breve, spazia tra meraviglioso, favoloso e immaginario, e traduce in gioco, tragedia o mistero le situazioni apparentemente più banali o scontate.
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
Sessanta finestre su mondi alternativi, sessanta episodi di ordinaria follia, sessanta vicende all'apparenza assurde, sessanta piccole perle della letteratura italiana. I sessanta racconti di Dino Buzzati, pur essendo talvolta anche molto diversi l'uno dall'altro, sono tutti accomunati da un'opaca atmosfera chiaroscura che tradisce l'appartenenza di tutti essi ad un unico inquietante universo, quasi fossero brevissimi episodi tratti da una realtà alternativa ben più cupa della nostra. In questa grottesca galleria non mancano comunque momenti comici, anch'essi però, e proprio qui risiede la maestria di un autore come Buzzati, sono finalizzati a suscitare nel lettore angoscia, certo non sollievo. Buzzati, in definitiva, gioca col lettore: ad ogni racconto sembra volerlo illudere, sembra voler fargli credere che oltre all'angoscia ci sia spazio anche per la risata, per lo scherzo, per un po' di leggerezza e di sollievo, quando in realtà, anche dietro tutto ciò, rimane sempre un profondo senso d'inquietudine.
C'è un motivo se Buzzati con quest'opera ha vinto il Premio Strega. Da appassionata dei suoi romanzi e anche delle opere più frammentarie, non ho potuto non amare Sessanta Racconti, una collezione di tutti i grandi temi buzzatiani. Il senso del surreale che compare nelle pieghe della vita di tutti i giorni, senza lezioni di teoria.
L'enigma e il mistico si manifestano nel quotidiano e la vita appare non altro che un inutile correre, un affannoso agitarsi per niente o quasi. Salvo, poi, accorgersi che sarebbe meglio fermarsi a contemplare questo gran mistero, con calma, con un'inquietudine meravigliata. Grandioso Buzzati.
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