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Anno edizione: 2021
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In apertura troviamo una mappa: pochi isolati del rione Esquilino disegnati su un foglio a quadretti, apparentemente per dare al lettore coordinate certe per non smarrirsi nel reticolo di strade. L’autore si appresta, infatti, a narrare un “viaggio” attraverso i luoghi a lui più familiari, intrapreso nel corso di un’estate di caldo eccezionale, quella canicola che induce più alla sospensione e all’attesa che all’attività. Dalla dimensione dello spazio, tuttavia, si sconfina presto in quella del tempo, della memoria, personale e del tessuto urbano mirabile e sconvolgente di Roma, che si può percorrere solo verticalmente alla ricerca di una realtà originaria, autentica, profonda, inoltrandosi tra gli strati sovrapposti gli uni agli altri. La mappa si rivela dunque insufficiente per comprendere i luoghi dell’anima e si dimostra uno strumento di utilità puramente illusoria. Disorientati, non resta che affidarci alla meravigliosa capacità narrativa di Trevi e possiamo così cogliere il nucleo centrale della sua riflessione: il concetto di prospettiva. Se “senza verso” è il programma poetico dell’amico dell’autore che assurge a vero eroe resistente e tenace di fronte alle prove della vita, “senza verso” è anche l’esistenza stessa, per l’assenza di direzione, per la necessità di assumere punti di osservazione non precostituiti, non obbligati, per il bisogno di ripercorrere all’indietro e connettere con la memoria fili e frammenti. Trevi ci consegna un potente e disilluso messaggio sul valore della scrittura e della tradizione: “non siamo fatti per capire ciò che ci viene raccontato, ma per spingerlo avanti nel corso del tempo”.
tenero il tono e ricca la semplicità con cui Trevi presenta il suo mondo. Racconta un pezzo di roma, quella stretta tra San Giovanni e Santa Maria Maggiore, e ogni volta cambia l'angolo da cui guardarlo, e la città eterna diventa più misteriosa di quello che già è. Un gran bel libro
Assolutamente consigliato, non capisco i due voti bassi, penso siano dettati da malafede perché il libro è assolutamente godibile, sia nello stile che nei contenuti. Chi ama Roma lo apprezzerà ancora di più, perché ci troverà un pezzo della sua anima. Uno dei più bei libri su Roma che ho mai letto, dopo "Roma fuggitiva" di Carlo Levi.
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