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Il sentiero del diavolo non è una storia di stregoneria, ma un romanzo dedicato a una donna leggendaria delle Asturie, Ana dei Lupi, sacerdotessa- strega del XVII secolo, e Alonso di Salazar avvocato e inquisitore che salvò moltissime di donne scrivendo. Eugenia Rico scrive un romanzo indimenticabile fra miti, rituali e credenze magiche.
In cerca di risposte, una scrittrice decide di tornare alla casa della sua infanzia, nelle Asturie, dove si mantengono ancora intatti i culti atavici della natura, simboleggiati dalla figura di Ana dei Lupi, sacerdotessa-strega del XVII secolo. La ricerca porterà la scrittrice a incrociare anche la figura di Alonso de Salazar, l'uomo che per primo riuscì a fermare la caccia alle streghe. In un affascinante viaggio spazio-temporale tra i luoghi e le culture dell'epoca, impariamo a conoscere Ana la quale, appena tredicenne e stanca degli abusi subiti dallo zio, intraprende un cammino di riscatto di sé, attraverso comportamenti stravaganti che la condurranno a parlare con i lupi e a imparare l'uso medicinale delle erbe, diventando a poco a poco potente e temuta come una strega nelle comunità tra le foreste del nord della Spagna. Nel frattempo, l'inquisitore Alonso de Salazar viene inviato in quei luoghi, dove si ritiene sia concentrata la pratica della stregoneria. Una volta giunto lì, si rende conto però della follia e della barbarie che sono all'origine della persecuzione di migliaia di donne e uomini innocenti. Scriverà un libro che diventerà uno dei testi più letti della storia e che riuscirà a fermare quell'orrore prima in Spagna e poi nel resto d'Europa. A partire da questi due personaggi, avvolti nella leggenda e oggi purtroppo caduti nell'oblio, Eugenia Rico intesse un romanzo fatto di miti, rituali e credenze antiche che ancora oggi condizionano la nostra società.
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Una piccola perla, descrizioni realistiche e poetiche della Spagna e dei suoi paesaggi, la meravigliosa storia di Ana dei Lupi e quella dell'inquisitore che si batteva per la liberazione delle streghe e contro la cattiveria della società, che oggi in qualche modo ha perfezionato la caccia alle streghe e l'ha integrata al sistema economico moderno, criticato anch'esso dall'autrice. «Da secoli gli uomini aspettano che la libertà delle donne li liberi [...] perché gli uomini non potranno essere liberi finché non saranno libere le donne.»
“Ogni eroe ha una ferita attraverso la quale respira ciò che ha perduto, ciò che non è stato e ciò che è morto e non tornerà mai più “. La Rico ha una scrittura originale e mai banale (la copertina del libro è fuorviante). Anche questa storia, come quella narrata negli “amanti “, si presta a più livelli di lettura (saggio storico sui processi alle streghe in Spagna, romanzo di finzione...). La scrittrice suggerisce che le donne siano così temute perché in fondo siamo tutte streghe, chi più chi meno intime ai misteri della natura, quindi non rimane -anche oggi- che riscoprirsi tutte un po’ più streghe.
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