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Anno edizione: 2007
Anno edizione: 2017
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E' un romanzo a tesi e fa capire perché l'Adelphi pubblichi un autore simile; il protagonista è uno sfaccendato che passa attraverso le varie anime della sinistra europea, si infila in una causa che non è la sua e vede la fine dei sogni rivoluzionari. Depreca i giovani che si buttano nel tentativo di cambiare il Mondo sprecando i sogni dei loro genitori (che avevano tentato di elevarsi mandando i figli all'università). Basterebbe questo per passare oltre; tuttavia Naipaul è Naipaul e cioè uno scrittore. La materia gli sfugge dalle mani e i personaggi prendono vita, la storia segue un suo percorso e si libera di intralci ideologici (compresi quelli dell'autore): Il fatto è che Naipaul è bravissimo nel tratteggiare certi personaggi che non hanno una loro collocazione, che sono sempre alla ricerca di qualcosa e che inevitabilmente falliscono. In ciò sta parte del suo fascino e da qui la comprensione su questo tentativo di rivisitare a suo modo i "Demoni" di Dostoevskij.
Libro dal sapore estremamente pessimista questo "Semi magici" che cerca di dare una definitiva e affrettata definizione di quella che è l'umanità dei giorni nostri suddividendola in due categorie accomunate dalla staticità e dallo squallore: quella dei "rassegnati", costituita dai martoriati popoli del terzo mondo, e quella degli "arrivati", costituita dai pigri uomini arricchiti del primo mondo. Libro superbo e interessante, insomma, ma non uno dei migliori di Naipaul che forse avrebbe dovuto approfondire di più il suo concetto per evitare che alla fin fine i personaggi del suo romanzo non risultassero così stereotipati e abbozzati.
Recensioni
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