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Splendido oggetto-libro, molto bello e curato. Le vignette dell'autore si inseriscono alla perfezione nel testo, anch'esso improntato su uno stile rapido e vivace. I personaggi sono l'anima del lavoro: sono tanti, giovanissimi e vecchi, sempre coloriti, buffi, ma al contempo realistici e ben delineati. Ultra-secchioni, un poliglotta estremo, un fenomenale malato di videogames, bambine tranquillamente possedute, un cane che si chiama Deficenzio, goffi ma determinati vecchietti, c'è davvero di tutto nel libro. Le vicessitudini dei giovani protagonisti, tra prove di fiducia e strampalate evoluzioni sentimentali, si intrecciano alla ricerca del segreto del grande poeta di Vermiziano: il Morbillaio. Una ricerca che qualcuno, per qualche motivo, tenterà di ostacolare... Un libro decisamente divertente e godibile.
Fra la fine del XIX e l’inizio del XX secolo visse a Vermiziano, paese di gente ignorante, analfabeta e polentona, Saturnetto Vinceslovo, da ricordare e da venerare per le sue qualità poetiche, tanto più sorprendenti qualora si consideri l’ambiente in cui si sviluppò a livello eccelso la sua qualità artistica. Prima che si vada a cercare su un libro di storia della letteratura italiana o su internet il nome di questo personaggio è doveroso premettere che è solo frutto della fervida fantasia di Danilo Giovanelli. Del resto bastano poche righe per comprendere che Saturnetto Vinceslovo non è mai esistito e sono quelle con cui si spiega il suo soprannome, Morbillaio, che nulla ha a che fare con la nota malattia infantile, se non per le piccole cicatrici che portava sul volto provocate dalle forchettate dei parenti, tutti presi dalle gran mangiate di polenta al punto che nemmeno riuscivano a distinguere questo cibo dal volto giallognolo del futuro poeta e quindi affondavano i rebbi dove capitava, anche nella carne del pargoletto. A distanza di molti anni, morto già da tempo Saturnetto, la vicenda prende corpo partendo dalla scuola costruita in suo onore ed edificata sulla sua stessa vecchia casa. Impostato come un giallo il racconto non presenta tuttavia tensioni particolari o spasmodiche e anche lo scioglimento del mistero su cui è intessuta la fragile vicenda non è di quelli che faranno epoca fra gli appassionati. Non era sicuramente uno scopo dell’autore imperniare il tutto sull’atmosfera del thrilling, perché lui voleva scrivere un romanzo i cui personaggi contano più della vicenda. E sono protagonisti godibilissimi, azzeccati al meglio, una squadra di figure che, pur nell’evidenza caricaturale, riporta simboli di salti generazionali con una vena comica che induce il lettore ad amarli tutti. Ne esce un romanzo di straordinaria freschezza e assai gradevole, 179 pagine che volano via e con loro le inevitabili fantasie dei lettori, in un sano divertimento sia per gli adulti che per i ragazzi.
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