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Anno edizione: 2020
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Un turbine di vita e di parole tra Woody Allen e Il declino dell'impero americano.
Se la vita durasse una settimana, per Elvis e i suoi amici oggi sarebbe giovedí. Infatti è di giovedí che s'incontrano. Per scrutarsi, raccontarsi le novità, fare bilanci dentro un mondo che si scompone sotto i piedi. Tra poco non avranno piú cinquant'anni, e usciranno per sempre dall'età di mezzo per entrare in un territorio nuovo. Cosí, tra amori che nascono o franano, ansiolitici e aperitivi, cercano di varcare quella soglia labile e miracolosa saltandoci sopra come in una giostra, decisi a non scendere sin che dura il fiato – o il vino. La loro vita a dirotto si riflette in un dialogo inesauribile, impudico, che ci vede coinvolti tutti, nella stessa risata e nella stessa paura: congedarsi senza preavviso dall'unica giovinezza che ci è stata assegnata senza aver capito cosa ci aspetta.
«Abbiamo 59 anni, alcuni di noi hanno smesso di tingersi i capelli e di fumare, altri hanno cominciato la dieta e la Recherche, però dicendo che la rileggono. Facciamo finta di credere a un sacco di cose: che dimostriamo al massimo 48 anni, che non siamo depressi ma disincantati, che quella non è pancia ma colite. Che il vino rosso fa bene, e il caffè allunga la vita. Abbiamo avuto case allagate e idee geniali, spesso contemporaneamente. Alcuni hanno doppie vite, doppio lavoro, doppio mento, doppia sim. A teatro ci addormentiamo, e in tv vediamo lo stesso Montalbano tre volte, convinti che sia la prima. Abbiamo voglia di ridere, ma ci commuoviamo spesso e diamo la colpa al polline. Ci angoscia l'idea di dimenticare le password. Crediamo ancora negli sconti, piú o meno in Dio, nelle creme antirughe, nei concerti del primo maggio e nei sughi senza conservanti, e quasi tutti nel primo Battisti e nel primo Battiato, il primo Von Trier e il primo Paul Auster. Conviviamo con malattie autoimmuni, vicini razzisti, gatti anaffettivi, pc pieni di virus, aumenti di stipendio, di peso, di autostima, ma combattiamo il colesterolo, la fine della sinistra, gli specchi troppo illuminati, le sanatorie, i leggings di ogni tipo, i bicchieri di plastica, l'irrilevanza, la frenesia del Pil, i rumori di deglutizione. Ogni tanto siamo felici, senza motivo, senza bisogno d'indagare. Ci innamoriamo, andiamo in Messico e poi torniamo. Abbiamo detto milioni di volte le parole stress, motivazioni, analisi, percorso, adesso diciamo piú spesso pillola, spreco, cuore, meraviglia. Il vocabolario si restringe e ansima, nel silenzio troviamo nuove gradazioni. Guardiamo il meteo sull'iPhone, piú volte al giorno, e la notte per quello dopo. Mettiamo in carica. Domani sole». E. S.
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
Non ricordo nemmeno dove ho letto una recensione che ne parlava bene. Mi ero incuriosita e ho iniziato a leggerlo, ma nob mi ha mai davvero coinvolto. La trama fragilina, i personaggi non hanno un grande spessore L'ho finito perché é corto e non volevo mollarlo.ma devo dire che non mi ha lasciato nulla
“Un turbine di vita e di parole”, come dice il blurb in copertina, mi sembra uno slogan molto azzeccato. Il racconto ruota intorno ai pensieri, le confidenze e la quotidianità di un gruppo di amici, tutti intorno ai sessant'anni, immersi fino al collo nella malinconia e nella confusione data dall'avere una certa età e non sentirla (o non volerla accettare). Elvira (Elvis) ne é il fulcro: ascolta i segreti e le storie di tutti loro,mettendosi sempre in secondo piano. Forse non ho (ancora) l'età giusta per apprezzare a pieno questo libro, piacevole ma un po' difficile. La storia si compone infatti di episodi, schegge di vita e di conversazioni, piene di riflessioni, elaborazioni filosofiche e citazioni (il gruppo sembra essere formato quasi esclusivamente da intellettuali di grande e vasta cultura). Bellissimi gli scorci di Sicilia! Non solo il mare, ma anche il cibo (brioche e granita!), il giorno della Lupa e la pietra lavica.
Sinceramente non riesco a proseguire nella lettura di questo libro, tanto lo trovo noioso e con poco costrutto( come riportato in un'altra recensione). Le emozioni faticano ad emergere e le descrizioni non migliorano il racconto, ma lo rendono dispersivo. Forse lo riprenderò a leggere più in là..visto alcune recensioni positive che ora non condivido.
Recensioni
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