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Cosa accomuna una ciambella a una tazzina da caffè, o una palla da biliardo a un piatto da minestra? Tutti questi oggetti, a due a due, hanno una caratteristica in comune: la topologia. Essa, come Jean-Pierre Luminet spiega con un linguaggio di una semplicità e chiarezza notevoli, è una parte della geometria; la topologia, però, a differenza di quel che sulla geometria si apprende sui banchi di scuola studiando il teorema di Pitagora, si occupa dello studio delle proprietà globali. Nel caso della tazzina e della ciambella, per esempio, il fatto che entrambe abbiano la stessa topologia si riflette nel poter passare dall'una all'altra tramite una deformazione continua. Come concetti così astratti possano essere indissolubilmente legati all'emozione che si prova davanti al cielo stellato: questo l'argomento del libro. Secondo l'autore, "possiamo vedere nel cielo soltanto quello che siamo disposti a vedere": per questo motivo, probabilmente, egli ha deciso di dividere il libro in due parti interdipendenti. La prima, dedicata alla "forma" dello spazio, si propone di analizzare e rispondere a quesiti quali: quanto è grande il cosmo? qual è la sua struttura? Jean-Pierre Luminet ritiene che il modello da lui ideato di universo chiffonné (spiegazzato), da cui la versione originale del libro prende il nome, fornisca le soluzioni più soddisfacenti. A supporto della sua tesi, l'autore introduce il lettore al concetto di "miraggio topologico": con una splendida metafora fondata sull'effetto che ha la luce di una candela in una stanza ricoperta di specchi, l'autore descrive come, in un universo chiffonné, esistano, di uno stesso oggetto, immagini multiple. Vengono poi esaminate le tecniche sperimentali tramite le quali i ricercatori vorrebbero individuare i segnali che confermino che l'universo è "ben spiegazzato". Nella seconda parte del libro, per contro, l'oggetto in esame sono le "pieghe" dell'universo. Queste ultime sono descritte in capitoli che sono in realtà schede, di poche pagine ciascuna, su argomenti che spaziano dalla storia della cosmologia alla questione della massa mancante, senza tralasciare specifiche questioni di natura più prettamente matematica, quali il concetto di simmetria o la classificazione delle superfici. Il livello di difficoltà è variabile, ma le schede sono per la maggior parte corredate di un elenco di letture consigliate per gli approfondimenti. Ciascun capitolo è a sé stante; pur essendo parte integrante del libro nella sua totalità, può anche costituire un ottimo glossario a cui fare riferimento prima, dopo e durante la lettura. A questo proposito, il testo è ricco di rimandi ben evidenziati, che rendono agevole il passaggio fra le singole schede e la prima parte. Il volume, per concludere, è curato sotto ogni aspetto. Oltre che dal linguaggio chiaro e dalle frequenti ricapitolazioni (utili soprattutto in chiusura ai capitoli più densi di concetti matematici), la lettura viene facilitata da un apparato iconografico ricco ed esplicativo. La bibliografia è completa e può sicuramente soddisfare le esigenze dei lettori più curiosi e appassionati della storia dell'universo.
Eva Filoramo
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