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Anno edizione: 2016
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Una bellissima narrazione, dinamica, che proietta il lettore nei nostalgici anni 60 dall'allegro mormorio delle fiat 500 e delle Vespe, dove Giulia vive la sua vita, con i suoi piccoli e grandi drammi, interiorizzandoli con dolcezza e trasformando la malinconia in sorriso. Due aspetti mi sono piaciuti, perchè molto attuali: la perdita del padre in un momento molto delicato dell'infanzia e di come per tutta la vita la bambina prima e l'adulta dopo abbia cercato di guarirne e il tema molto attuale della violenza sulla donna da parte del suo compagno. Bellissimo libro che ho letto "tutto di un fiato" e che mi ha lasciato quella sensazione di aver gustato qualcosa di buono e prezioso.
Giulia - o meglio, Giulia-Melita - è una bella donna di 50 anni, ed è un'apprezzata pittrice, piena di energie creative e di entusiasmi, sensibile ed appassionata, che, dopo una vita piena, "accompagnata sempre da grandi attimi d'intensa felicità, ma anche da laceranti dolori", ha trovato finalmente uno suo equilibrio. Una telefonata, carica di tristi presagi, interrompe questo stato di calma apparente, spingendola ad un viaggio improvviso, che le darà l'opportunità ed il tempo per perdersi in un vortice di ricordi, immagini ed emozioni passati, ma tutti ancora profondamente vivi. Inizia con questo espediente narrativo il racconto di Giulia che, partendo dai tempi spensierati dell'infanzia, riavvolge indietro il nastro della propria vita, con uno stile letterario nitido, luminoso, immediato, in cui l'io narrante della protagonista punta dritto al cuore del lettore. E lo colpisce. Giulia racconta, infatti, la sua storia con grande onestà, limpidezza e sincerità di sentimenti. Proprio per l'autenticità del narrato/vissuto che si respira fin dai primi capitoli, questo di Melita Gianandrea è un libro che emoziona e commuove. In più Giulia-Melita è una pittrice, ed il racconto è denso di immagini, colori, metafore, similitudini, proprio come fosse un grande quadro dipinto con le parole. La vita che, nel suo imprevedibile percorso, tanto dona e tanto toglie, si tinge così del rosso dell'amata seggiolina di Giulia bimba, dell'azzurro del mare in cui si perde lo sguardo sognatore di Giulia ragazza, infine del grigio livido dell'alba del giorno in cui Giulia farà dolorosamente pace con il suo passato. Molto bella anche l'idea di contrappuntare i capitoli con le immagini di quadri dipinti dall'autrice, icastiche sintesi dei passaggi più significativi del romanzo. Un romanzo che è un inno alle donne. Alla loro sensibilità, all'amore, alla pazienza e al loro coraggio. Ma, ancor di più, un inno alla vita e alla sua bellezza, che vince sempre e su tutto.
Libro bello e delicato. Melita ha la capacità di evocare immagini e di farle rivivere al lettore, come fossero dipinti attraverso i quali scorrere la vita della protagonista Giulia.
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