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Molto si è scritto, e si continua a scrivere, sulle modifiche che la narrativa ha subito a partire dagli inizi del Novecento, da quando esiste e si è diffuso un linguaggio più comunemente chiamato cinema: molto meno, invece, sul fenomeno della concorrenza, e dei reciproci influssi, fra il romanzo e il teatro, nato, com'è risaputo, secoli prima che il romanzo moderno esistesse. Della relazione fra romanzo e teatro si occupano i quattro capitoli del libro, nel contesto della narrativa inglese otto e novecentesca, secondo una prospettiva a un tempo tecnica e tematica. Sensibili al linguaggio drammatico, ma anche attenti alle "seduzioni della scena" come fenomeno sociale e al pregiudizio antiteatrale che le ha stigmatizzate in quanto immorali, autori e autrici quali Jane Austen, George Eliot, Henry James, Oscar Wilde e Katherine Mansfield hanno dedicato al teatro pagine memorabili. Nel ripercorrere alcune tappe del complesso rapporto tra società, teatro e romanzo, questo libro intende offrire spunti di riflessione per un approccio trasversale alla storia letteraria, storicizzando le barriere di genere e traversandole per mostrare l'interazione tra i linguaggi.
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