Chiudi

Aggiungi l'articolo in

Chiudi
Aggiunto

L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri

Chiudi

Crea nuova lista

Dati e Statistiche
Wishlist Salvato in 14 liste dei desideri
Sebastiano Serlio architetto
Disponibilità immediata
85,00 €
85,00 €
Disp. immediata
Chiudi
Altri venditori
Prezzo e spese di spedizione
Folignolibri
85,00 € + 4,90 € Spedizione
disponibilità immediata disponibilità immediata
Info
Usato Usato - Come Nuovo
Piazza del Libro
89,90 € + 3,90 € Spedizione
disponibilità immediata disponibilità immediata
Info
Usato Usato - Come Nuovo
Libraccio
57,75 € + costi di spedizione
Usato
Aggiungi al carrello
ibs
99,75 € Spedizione gratuita
disponibile in 7 settimane Non disponibile
Info
Nuovo
Altri venditori
Prezzo e spese di spedizione
ibs
99,75 € Spedizione gratuita
disponibile in 7 settimane Non disponibile
Info
Nuovo
Altri venditori
Prezzo e spese di spedizione
Folignolibri
85,00 € + 4,90 € Spedizione
disponibilità immediata disponibilità immediata
Info
Usato Usato - Come Nuovo
Piazza del Libro
89,90 € + 3,90 € Spedizione
disponibilità immediata disponibilità immediata
Info
Usato Usato - Come Nuovo
Libraccio
57,75 € + costi di spedizione
Usato
Aggiungi al carrello
Chiudi

Tutti i formati ed edizioni

Chiudi
Chiudi

Promo attive (0)

Dettagli

1997
1 gennaio 1997
400 p., ill.
9788843554737

Voce della critica


recensione di Beltramini, M., L'Indice 1998, n.10

Già nel corso del Cinquecento i giudizi riservati alla personalità e all'opera di Sebastiano Serlio furono contraddittori: amico apprezzato di alcuni tra i più estrosi ingegni del suo tempo, da Giulio Camillo Delminio a Pietro Aretino, profondamente stimato da artisti del calibro dei Jacopo Sansovino e Lorenzo Lotto, non gli vennero infatti risparmiate critiche, spesso irridenti, come quella ben nota del Lomazzo, che lo accusò di aver contribuito a formare "più mazzacani architetti, che non avevi egli peli in barba". Se, assieme alla varietà e discordanza dei pareri dei contemporanei, si considera l'assenza di una vera e propria biografia dedicata a Serlio nelle "Vite "di Giorgio Vasari, è facile capire perché la ricostruzione del suo preciso profilo artistico e il bilancio del suo contributo creativo alla storia dell'architettura del XVI secolo siano rimasti a lungo incompleti.
La vita e la carriera di Sebastiano Serlio furono in effetti piuttosto irrequiete. Nato a Bologna probabilmente nel 1475, soggiornò e lavorò a Pesaro, Roma e Venezia prima dell'approdo in terra di Francia. Poteva vantare molteplici competenze professionali, essendo giunto all'architettura dalla pittura e dall'"esercizio della Prospettiva", seguendo dunque un curriculum comune ai più famosi artisti del suo tempo - da Bramante a Raffaello a Baldassarre Peruzzi - e che si voleva fosse garanzia di eccellenza e di universalità di contro alla formazione settoriale di chi proveniva piuttosto dalla pratica di cantiere. La propria appartenenza a questa genealogia illustre venne più volte rivendicata e si riflette in vari modi nell'opera cui Serlio ancor oggi deve sostanzialmente la sua fama - il "Trattato d'architettura", diviso in sette libri e pubblicato a Venezia a partire dal 1537. Più che di una riflessione teorica vera e propria sui fondamenti dell'arte del costruire, si trattò per la prima volta di un sistema didattico basato sull'antico linguaggio degli ordini, trasformati in formule espressive di agevole e pronto utilizzo.
Il successo editoriale su scala europea del "Trattato" di Serlio, reso possibile anche grazie all'inedito rapporto istituito tra testo e immagini, fu di tale ampiezza da catalizzare fino a tempi recenti buona parte dell'interesse storico-critico e finendo per mantenere nell'ombra una carriera professionale forse non altrettanto fortunata e tuttavia di estremo interesse. Il titolo del volume di Sabine Frommel - "Sebastiano Serlio architetto" - non lascia però spazio ad ambiguità: la volontà programmatica è quella di colmare la lacuna, affiancando al Serlio scrittore un'analisi serrata delle sue opere costruite e progettate.
La studiosa risarcisce in primo luogo Sebastiano della mancata biografia vasariana con un'accurata disamina delle notizie documentarie disponibili e delle ipotesi relative ai momenti della vita non ancora del tutto chiariti. L'indagine ruota poi soprattutto attorno alle opere che Sebastiano realizzò in Francia, dove l'architetto approdò presumibilmente nell'estate del 1541, dopo estenuanti trattative, in qualità di "peintre et architecteur du Roi": era un momento particolarmente favorevole all'ingresso del nuovo linguaggio architettonico all'antica al di là delle Alpi, che intaccava inevitabilmente la tradizione dei "maître maçons" e che doveva integrare le straordinarie invenzioni pittoriche di Rosso e Primaticcio. Sebbene il soggiorno prima a Fontainbleau e successivamente a Lione non fosse privo di difficoltà, e malgrado una nuova generazione di architetti francesi dovesse in breve tempo imporsi e oscurare la sua stella, Serlio ebbe svariate opportunità in campo progettuale, come dimostra il catalogo dei suoi interventi che Sabine Frommel consolida e arricchisce, tentando per la prima volta un bilancio stilistico complessivo e non tralasciando di dare utili indicazioni per ricerche future, soprattutto relative alla committenza. Indubbiamente è nel castello di Ancy-le-Franc che Sebastiano realizzò il suo capolavoro, grazie anche alla totale disponibilità del colto mecenate, Antoine III de Clermont: l'architetto seguì la costruzione fino alla messa a punto degli apparati decorativi, col risultato di creare una sintesi tecnicamente perfetta tra due culture costruttive.

Leggi di più Leggi di meno
Chiudi
Aggiunto

L'articolo è stato aggiunto al carrello

Chiudi

Aggiungi l'articolo in

Chiudi
Aggiunto

L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri

Chiudi

Crea nuova lista

Chiudi

Chiudi

Siamo spiacenti si è verificato un errore imprevisto, la preghiamo di riprovare.

Chiudi

Verrai avvisato via email sulle novità di Nome Autore