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Ambientato nel quartiere di Harlem negli '70 narra una storia di amore e dolore . Fonny è un afroamericano e uno scultore del legno che vive nella peggior periferia di New York. Viene ingiustamente accusato di aver violentato una ragazza portoricana. Mentre è in carcere, la sua ragazza, Tish, scopre di essere incinta. Un poliziotto locale ha incastrato Fonny dichiarando falsamente di aver assistito allo stupro. La trama principale segue i percorsi delle due famiglie della coppia mentre cercheranno con i pochi mezzi a loro disposizione, di dimostrare l'innocenza di Fonny mentre si preparano all'eventualità che Tish debba dover crescere il figlio da sola. È un ritratto vivido della lotta familiare urbana, afroamericana e operaia e una denuncia contro il fanatismo e l'ingiustizia del sistema penale americano. Un MALE putroppo ancora annidato nel cuore americano. J. B. getta luce nel background americano, dove tutto è così miseramente ingiusto e vive ancora di un'emarginazione xenofoba ed altre forme di discriminazione basate sull'etnia. La discriminazione razziale, abolita circa nella metà del XX secolo, in questi ultimi anni è stata sempre più percepita come socialmente inaccettabile e moralmente ripugnante. Il movimento attivista #BlackLivesMatter si impegna molto su questo fronte, organizzando regolarmente manifestazioni per protestare, tuttavia sono tutt'oggi frequenti e numerosi gli episodi di razzismo e di discriminazione contro gli afroamericani Scritto nel 1974 e pubblicato un Italia solamente nel 2018, questo libro è così attuale. Nulla è ambiato. Nulla è stato fatto. Che tristezza ...... Secondo libro per me di Barldwin. A inizio anno avevo letto 'Una strada senza nome' , saggio e romanzo autobiografico, e non immaginavo J.B. in versione narrativa. ▪︎ ..... continua nel 𝒑𝒓𝒐𝒇𝒊𝒍𝒐 𝒊𝒏𝒔𝒕𝒂𝒈𝒓𝒂𝒎 @𝒍𝒆𝒈𝒈𝒆𝒓𝒆.𝒄𝒐𝒏.𝒍𝒆𝒈𝒈𝒆𝒓𝒆𝒛𝒛𝒂
Libro bellissimo (non c'è confronto con il film!). La potenza di questo libro sta proprio nello stile, nel linguaggio, nella forza del racconto fatto dalla protagonista. È il primo che leggo di Bladwin e mi ha fatto venire voglia di leggerne altri.
Se la strada potesse parlare" è un libro che mi stava chiamando da tanto. Era come se stessi aspettando il momento in cui avrei avuto bisogno di una storia che mi facesse dimenticare di me stessa, mi travolgesse e mi divorasse. Allora io ho divorato lei, ieri sera, cinque ore, fino a tarda notte incurante dell'orario. E poi mi sono fermata, mi sono fermata tante volte a rileggere le parole di Tish, a farle mie, immedesimarmi e capire il dolore, l'amore, quel coraggio e quella forza che nemmeno lei sapeva di avere. Scritto in prima persona, questo romanzo di James Baldwin oltre ad essere una dolce e drammatica storia di soprusi razziali, è la storia dei legami famigliari, di sangue, che si fanno sempre più potenti quando il mondo attorno a noi sembra volerci abbandonare e lasciarci andare.
Recensioni
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