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Libro vincitore del Premio Benedetto Croce 2023 e del Premio Napoli 2022, sezione Narrativa.Titti Marrone scava nella Storia e crea un romanzo su questa coraggiosa e commovente esperienza, seguendo il percorso di ognuno dei giovanissimi ospiti della villa, l’affiorare di momenti dolorosi, il progressivo sciogliersi dei nodi più stretti. Fino all’inizio delle loro seconde vite.
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
Bellissima e tremenda la storia, se si pensa che si tratta di bambine e bambini che hanno vissuto nei campi di sterminio, hanno visto morire i propri genitori e ora qualcuno li ha accolti in una villa per aiutarli a ricominciare a vivere, con anche l’obiettivo di un’adozione. L’autrice, giornalista e scrittrice napoletana, ha studiato la storia di questa vicenda, fatto ricerche e scritto un bellissimo romanzo di rinascita alla vita di questi bambini. Ti fa amare tutti i personaggi, dai bimbi alle psicoterapeute le quali, con coraggio e determinazione, hanno portato avanti il loro progetto di Lingfield, il luogo della rinascita. Bellissimo il punto di partenza del lavoro della Marrone: la storia del piccolo Sergio De Simone, deportato da Napoli ad Auchwitz e dai racconti delle cugine di lui, che tanti anni dopo hanno svelato alla scrittrice. Molto spesso le storie dei deportati, morti o salvati, le abbiamo apprese dopo decenni, vuoi perché il desiderio di dimenticare o anche la vergogna di raccontare, era più forte. Oggi che i testimoni viventi di quell’eccidio, sono anziani e man mano ci stanno lasciando, sarà importante per i giovani prendere il testimone da loro per continuare a raccontare, per non dimenticare. Meritatissimo il Premio Napoli 2022 vinto con questo romanzo con il quale ho avuto la fortuna di leggerlo, in quanto giudice popolare, ma anche vincitrice di altri premi letterari. Molto consigliata la lettura!
Secondo libro letto nell'ambito della terzina finalista per il Premio Napoli '22 😊 e il romanzo di Titti Marrone ci fa fare un tuffo nel dopoguerra con tante storie da spezzare il cuore. • Siamo nell'Inghilterra appunto dell'immediato dopoguerra, e nella residenza di campagna di sir Benjamin Drage vengono ospitati 25 tra bambino e ragazzi sopravvissuti ai campi di concentramento nazisti. A farsi carico delle loro storie, dei loro traumi, dei loro comportamenti condizionati dalla vita nei lager ci saranno Anna Freud, figlia dell'insigne Sigmund, e Alice Goldberger. Vivremo con loro la diffidenza dei bambini verso un mondo degli adulti che li ha traditi e umiliati, ne proveremo gli incubi, la meraviglia nello scoprire la libertà ritrovata, il lento abbandono di comportamenti di protezione (come rubare il pane e nasconderlo o cercare vie di fuga credendo che la residenza di Lingfield sia solo una menzogna). E ne vedremo anche la loro riassegnazione al mondo, la ricerca dei familiari o di una famiglia disposti ad adottarli... • Titti Marrone ci apre attraverso ogni piccolo ospite di Lingfield una finestra sul dolore, un modo per saggiare gli effetti del male inflitto sugli innocenti, e quanto lavoro occorra perché ogni piccolo ospite sia reintrodotto in un sano contesto sociale e famigliare. Una storia intessuta di tante altre storie avvinta alla Storia, quella più oscura del secolo, scorso, che spande i suoi effetti nocivi negli anni a venire. Un romanzo duro, circonfuso di tenerezza e speranza.
Titti Marrone, con uno stile tanto sobrio quanto emozionante, ha raccontato l'abisso dalla prospettiva di chi guarda il fondo dal ciglio del burrone, dopo esserne miracolosamente uscito, nel precario equilibrio di chi prova lo stupore di essersi salvato, ma ha anche dentro di sé la vertigine del baratro. "Quanto poteva sopportare la mente di un bambino?" Per quanto i diritti dei bambini siano calpestati e annullati anche oggi in molti luoghi, l'olocausto, per la sua sistematica e pervicace crudeltà, è l'emblema del Male e subire quel male ha prodotto, soprattutto nei bambini un trauma i cui strascichi hanno segnato intere esistenze. Ma questo è un libro che parla di cura e di salvezza possibile e di guarigioni, anche se con le cicatrici. È un libro in cui delle donne (Anna Freud, Alice Goldberger e le loro preziose collaboratrici) credendo fermamente nella cura come riparazione del danno e nella forza della psicoterapia e nel potere della relazione, giorno dopo giorno, nella "casa dell'accoglienza senza punizione" ricostruiscono 25 vite sostenendo le conquiste, e sopratutto i crolli, con amore e fiducia. Io ne ho fatto esperienza, osservando il lavoro di tante mie colleghe e colleghi. Accoglienza, cura, relazione, tenacia, speranza; i bambini ne hanno diritto. Alcuni hanno diritto ad un risarcimento e per loro questi diritti valgono il doppio. Titti Marrone è una giornalista e ha scritto un libro accurato nella ricerca, con la determinazione di illuminare il buio, ma che non è un saggio: ha il calore del romanzo e la delicatezza di uno sguardo, che cade su chi è arrivato, ma grazie alla potenza della finzione, anche su chi a Lingfield non è arrivato mai. Ha scritto una storia, con dentro tante storie, che grazie alla Fondazione Premio Napoli sono state lette molto e da tanti ragazzi. E spero che i 25 bambini e Alice e Anna e Manna e Gertrud e Sophie e Sergio vincano il premio, perché ancora più persone possano conoscerli e non dimenticarli mai.
Recensioni
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