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Se questa è una donna. Il racconto dell'altra faccia del male - Mónica G. Álvarez - copertina
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Se questa è una donna. Il racconto dell'altra faccia del male - Mónica G. Álvarez - copertina

Descrizione


Umiliate, torturate, maltrattate, denutrite, annichilite dalla violenza, la fame e la paura, gli occhi vuoti e il grembo freddo, le prigioniere dei campi di concentramento e sterminio nazisti hanno strappato a Primo Levi il grido "Considerate se questa è una donna." Ma le recluse non erano le uniche donne in quegli inferni sulla terra. Benché i loro nomi siano meno noti di quelli dei loro sanguinari complici, come Mengele, Himmler, Goebbels, furono molte e non meno crudeli le donne che hanno lavorato nei campi e si sono applicate spesso con più accanimento degli uomini a infliggere torture e morte. Maria Mandel, la "bestia di Auschwitz", amava prendere a calci sul viso i prigionieri. Ilse Koch, la "cagna di Buchenwald", si faceva confezionare paralumi con la pelle tatuata delle sue vittime. Hermine Braunsteiner è responsabile di almeno 200.000 morti. E sono solo alcune. Non tutte erano povere, molte erano spose, madri, lavoratrici. Potevano scegliere. E hanno scelto deliberatamente il male. Per senso del dovere, per obbedienza, "per assaporare", come ha detto una di loro, "il potere, la superiorità, il diritto di decidere della vita e della morte delle detenute." Nessuna di loro si è pentita. Sulle atrocità commesse da queste donne su altre donne la storia è stata a lungo reticente, quasi imbarazzata. Chi dà la vita può scendere all'abiezione più pura senza esservi costretta? Nei ritratti di alcune di loro, la terribile risposta.
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Dettagli

2016
19 gennaio 2016
390 p., ill. , Rilegato
9788856635638

Valutazioni e recensioni

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StralciDiSogni
Recensioni: 5/5

"Agghiacciante" è decisamente la parola chiave per questa inchiesta, perchè svela delle crudeltà inaudite con carte alla mano, testimonianze vere e proprie e non per 'sentito dire' che rendono il tutto ancora più inquietante. Il volume è una raccolta di tutte le collaboratrici SS più pericolose che si sono rintanate tra le fila del Terzo Reich per sfogare sulle vittime dell'Olocausto ogni minima barbarie dando la morte a migliaia, centinaia di migliaia di donne, uomini e bambini di ogni fascia d'età attraverso sevizie e barbarie delle più crudeli e svariate. Di ognuna delle donne prese in esame c'è una scheda di presentazione con foto, nome, età, torture preferite ed epilogo, poi un intero capitolo verte su quel determinato essere (perchè di chiamarla persona o anche solo donna mi vergogno) narrando della loro esistenza dalla nascita alla morte, attraversando periodi di crescita, l'arruolamento, le modalità d'azione nei campi, come poi dagli stessi vengono fuori e infine l'epilogo del processo e relativa conclusione. Ne consiglio la lettura a chi vuole leggere storie assolutamente vere, per niente romanzate, con dati alla mano e fonti di citazioni serie e tangibili. Niente di queste pagine è inventato, e aggiungerei: purtroppo.

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monica
Recensioni: 4/5

Un saggio di contenuto agghiacciante, lettura non facilissima dati gli argomenti trattati, sicuramente ottimo per coloro che sono interessati all'argomento. Spiacevole il fatto che il decorso della giustizia sia in alcuni casi stato lento e complicato da lasciare impuniti crimini cosi' aberranti.

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Mónica G. Álvarez

1979, Valladolid

Giornalista investigativa, scrittrice, conduttrice radiofonica, Mónica G. Álvarez (Valladolid, 1979) vive a Barcellona e collabora con molti giornali e riviste spagnoli, tra cui «La Vanguardia». Esperta di storia, il suo Se questa è una donna è stato pubblicato in Italia da Piemme (2016).

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