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Buon lavoro di due ottimi giornalisti. Dispiace che non sia stato dedicato uno spazio maggiore alle realtà virtuose del Sud che non sono affatto poche.
Ennesimo ottimo lavoro di Stella e Rizzo ed ennesimo mal di stomaco. Ma come si può andar avanti così, sperperando tutto quello che è possibile sperperare (e qualche volta anche di più). Su 315 pagine solo le ultime 25 portano un po' di speranza, le altre rappresentano quel macigno che l'Italia non è mai stata in grado di scalare per portarci a livelli veramente europei. E il Sud in tutti i campi arretra paurosamente, mentre altre regioni disagiate europee lo sorpassano continuamente.
Bellissimo libro, che considero una naturale prosecuzione di quel capolavoro che fu "Inferno. Profondo sud, male oscuro" scritto da Bocca più di 20 anni fa. Stella e Rizzo analizzano con precisione e serietà, capitolo per capitolo, tutta una serie incredibile di fallimenti, di occasione sprecate e di soldi buttati: nell'industria, nella pubblica amministrazione, nella cultura, etc etc. Un libro da leggere....ma a piccole dosi. Giusto per evitare di rovinarsi il fegato....
Recensioni
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«Tornate a bordo cazzo!». Inizia con questa invettiva la nuova contundente indagine della coppia Stella-Rizzo, due nomi alla ribalta del giornalismo d’inchiesta italiano.
Se muore il Sud fotografa in modo realistico una situazione ormai insopportabile: senza fare sconti all’imprenditoria del Nord, i due autori inchiodano alle sue responsabilità una certa classe politica del Sud, ingorda e inconcludente, che sta traghettando il Mezzogiorno verso la rovina.
Non si tratta di meridionalismo né di “caccia alle streghe”, questo libro è un’ampia riflessione su un territorio colmo di tesori d’arte e cultura, ma anche pieno di risorse lavorative e imprenditoriali dimenticate. Una terra che vanta beni economici come l’agricoltura e il petrolio e che potrebbe trainare da sola lo sviluppo dell’intero Paese, ma che vive da sempre una crisi senza fine, con disagi e problemi che l’hanno portato inevitabilmente al degrado.
I due giornalisti per descrivere in modo efficace la situazione ricorrono alla metafora della Costa Concordia: se da una parte c’è il napoletano Schettino, che con il suo comportamento ha riacceso nel mondo i peggiori pregiudizi sugli italiani fanfaroni, donnaioli e irresponsabili, dall’altra c’è il capitano De Falco, anche lui napoletano, che ha gridato l’ormai famoso comando ''Torni a bordo cazzo!'', è l’ufficiale che sa cos’è la missione, il dovere e la responsabilità. L’augurio è che prevalga e vinca quest’ultimo Sud perché, Stella e Rizzo sono chiari, se muore il Meridione muore anche l’Italia: «Questo è il Mezzogiorno, questa è l’Italia. Che possono affondare insieme o insieme riscattarsi». Detto ciò, le immagini di recupero della nave, all’isola del Giglio, rappresentano la nuova metafora di un paese che, se vuole, può far cose memorabili.
Il libro descrive situazioni allarmanti: due giovani su tre disoccupati, diversi miliardi stanziati per l’emergenza rifiuti e in Campania aumentano continuamente i morti di cancro, la Sicilia che ha delle coste lunghissime e sei siti Unesco ma non ha neanche un decimo dei turisti delle più piccole Baleari, dati, numeri e storie che elencano le contraddizioni e l’abbandono in cui versa il sud del nostro Paese. La storia dei meridionali traditi da una classe dirigente scarsa, corrotta e incapace, che vive dei finanziamenti facili e delle truffe all’agricoltura.
Esistono anche le eccezioni e nel volume ci sono molti esempi di un Sud portatore di modernità e capace di tener testa alla crisi. Sono storie che danno speranza, ma soprattutto fanno emergere la consapevolezza che bisogna ripartire da queste esperienze formidabili per dare una svolta senza cui si rischia davvero di sprofondare.
Nella loro inchiesta i due autori non risparmiano nemmeno il Nord raccontando di come le imprese settentrionali hanno sfruttato il Sud e saccheggiato le provvidenze pubbliche, al punto da scrivere: «Per noi vale ciò che ha detto Gaetano Salvemini nel 1922 "La peggiore classe dirigente del Nord si è alleata con la peggiore classe dirigente del Sud"». A supporto di questa tesi citano lo smaltimento dei rifiuti tossici in Campania da parte delle aziende del Nord, rifiuti riversati nella zona conosciuta ormai come Terra dei fuochi, dove continuano a morire di tumore bambini e giovani. Descrivono in modo dettagliato l'infiltrazione mafiosa nelle regioni settentrionali, al cui tema dedicano un capitolo del libro nel quale indagano un fenomeno macroscopico totalmente ignorato dalla classe politica nazionale.
Un libro intenso, partecipato e nato di getto, mosso dal fatto che il Sud sembra essere dato per perso dalla politica nazionale. Viene dato per perso anche dal Nord, così come da tanti meridionali che si sono in qualche modo rassegnati. Ma Stella non vuole arrendersi e si ribella a questa conclusione: «Noi invece ci rifiutiamo di darlo per perso ed abbiamo ritenuto essenziale fare il punto della situazione attuale per capire cosa ancora si può fare per determinare una svolta».
Un appello accorato rivolto alla nostra classe politica, che dovrà farsene carico, perché se affonda il Sud, affonda anche l’Italia.
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