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Ecologia, evoluzione, storia: come prevenire la prossima pandemia
Da qualche tempo un microscopico virus tiene sotto scacco sette miliardi e mezzo di individui della specie in assoluto più dotata di risorse tecnologiche, facendo vacillare la sua arrogante pretesa di dominare la Terra. Invece che indagare le vere cause della pandemia, i sapiens hanno cercato dei capri espiatori cui addossare la colpa – la mancanza di un sistema sanitario globale, gli esperimenti nei laboratori, le scarse condizioni igieniche della parte più povera del mondo – dimenticando che non si tratta di un avvenimento straordinario. Le pandemie, infatti, hanno una storia antica quanto l'umanità e, pur avendo implicazioni in ogni campo della vita sociale e politica, sono un fenomeno fisico che riguarda principalmente la scienza e che va dunque trattato come tale. Proprio alla luce del metodo scientifico, Mario Tozzi ci racconta cosa sta accadendo sul pianeta, focalizzandosi non tanto sugli aspetti biomedici della pandemia, quanto su quelli ambientali, ecologici ed evolutivi, nella convinzione che la storia – non solo degli uomini, ma anche della Terra – possa insegnarci molto sull'origine e sul rapporto che abbiamo con le malattie epidemiche. Come nascono, dunque, le pandemie? I virus sono intelligenti? E cosa si dovrebbe fare per trovare un equilibrio con il Covid-19? Con la chiarezza espositiva che lo contraddistingue, l'autore esamina teorie antiche e recentissime, valuta ipotesi confermate o contraddette dai dati, ma soprattutto cerca di sgomberare il campo dalle forzature mediatiche e dalle fake news , consapevole che distinguere tra informazione vera e disinformazione sia il dovere di chiunque faccia divulgazione scientifica. E conclude che cancellare i virus non sarà mai possibile, né sarebbe giustificato, poiché sono parte integrante della natura: ciò che possiamo fare, piuttosto, è imparare a conoscerli, tutelando per prima cosa l'ecosistema in cui tutti noi viviamo. Invece, la scomoda verità che emerge è che abbiamo accettato limitazioni e sacrifici provvisori solo perché abbiamo visto la nostra vita in pericolo, ma non siamo ancora disposti a cambiare in via definitiva le nostre abitudini per arrestare la distruzione del mondo, che ha esattamente le stesse cause delle pandemie.Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
SARS COV 2 è il pretesto per addentrarsi nella storia delle pandemie che hanno afflitto da l’umanità fin dai suoi albori. I primi riferimenti a malattie contagiose datano circa 4000 anni fa. Testimonianze più circostanziate descrivono la peste di Atene nel 400 a,C.,la peste romana del 165 (peste antonina) e del 541 d. C. (peste di Giustinano), la peste nera del 1300 … e così via sino ai giorni nostri, con la spagnola e il COVID-19. I sapiens sembrerebbero solo vittime di queste catastrofi socio-sanitarie, ma in gran parte ne sono stati e ne sono ancor oggi più che probabili responsabili. Col passaggio da‘raccoglitori’ ad ‘agricoltori’ i sapiens diventano stanziali e incominciano ad aggregarsi, favorendo la trasmissione dei microrganismi. Questo soprattutto nel passato. In epoca moderna lo stravolgimento degli eco-sistemi, la deforestazione, l’inquinamento, la globalizzazione hanno fatto il resto, favorendo il passaggio dei microarganismi dal loro ambiente primigenio naturale a nuovi ospiti animali ed infine anche all’uomo. Dal saggio emerge una sorta di ‘debacle’ autoprovocata dai sapiens di fronte a virus e batteri che sono comparsi molto prima di lui (3,5 miliardi di anni fa) e che con la loro ‘intelligenza’ (vedi le continue varianti del SARS-COV 2 per eludere le difese immunitarie dell’ospite) hanno potuto sopravvivere a variazioni ambientali naturali e soprattutto a quelle indotte dall’uomo. Secondo Tozzi, Il panorama appare particolarmente nero per l’ umanità. Non dimentichiamo però che anche i sapiens in caso di emergenza sanno spesso reagire e difendersi efficacemente: lo testimoniano i vaccini preparati con nuove tecnologie a tempo di record (a questo argomento è dato ampio spazio nel testo), che hanno avuto un ruolo fondamentale nel contenere le vittime della pandemia e i danni socio-economici ad essa conseguenti. Ma non basta: una maggiore attenzione alla salvaguardia della salute del pianeta deve essere la tappa irrinunciabile per l’umanità
per me è un ottimo testo (come quello, in argomento, di Fabrizio Gatti) un libro serio, scientifico, la cui lettura mi sento di consigliare a tutti gli adulti
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