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𝑶𝒈𝒏𝒊 𝒎𝒐𝒓𝒕𝒐 𝒑𝒐𝒓𝒕𝒂 𝒂 𝑫𝒊𝒐 𝒊𝒍 𝒔𝒖𝒐 𝒖𝒍𝒕𝒊𝒎𝒐 𝒓𝒆𝒔𝒑𝒊𝒓𝒐, 𝒔𝒆𝒄𝒐𝒏𝒅𝒐 𝑪𝒐𝒔𝒕𝒆𝒍. 𝑰𝒏 𝒒𝒖𝒆𝒔𝒕𝒐 𝒓𝒆𝒔𝒑𝒊𝒓𝒐 𝑫𝒊𝒐 𝒑𝒖ò 𝒍𝒆𝒈𝒈𝒆𝒓𝒆 𝒍𝒂 𝒗𝒊𝒕𝒂 𝒅𝒊 𝒒𝒖𝒆𝒍𝒍'𝒖𝒐𝒎𝒐 𝒄𝒐𝒎𝒆 𝒊𝒏 𝒖𝒏 𝒍𝒊𝒃𝒓𝒐. 𝑳𝒂 𝒃𝒊𝒃𝒍𝒊𝒐𝒕𝒆𝒄𝒂 𝒅𝒊 𝑫𝒊𝒐 è 𝒖𝒏𝒐 𝒔𝒄𝒂𝒇𝒇𝒂𝒍𝒆 𝒑𝒊𝒆𝒏𝒐 𝒅𝒊 𝒖𝒍𝒕𝒊𝒎𝒊 𝒓𝒆𝒔𝒑𝒊𝒓𝒊. La Veteranyi non si legge si ascolta. Difficile esprimere e cercare di spiegarvi ciò che lei rappresenta per me, ciò che riescono a trasmettermi le sue parole. Un urlo di dolore trasformato in versi. Parole che sono musica e schiaffi. M0rte e tradizioni. Lacrime e poesia con parole straniere. Vagabonde come il suo errare circense. Analfabeta fino a 15 anni, da autodidatta impara a leggere e scrivere in lingua tedesca. Solo qualche anno più tardi divenne una delle scrittrici svizzero-tedesche più apprezzate dalla critica. Aglaja mette in prosa la sua tristezza. Come in "Perchè il bambino cuoce nella polenta", la Veteranyi sa toccare le corde che arrivano diritte al cuore. 𝑺𝒆 𝒊 𝒎𝒐𝒓𝒕𝒊 𝒗𝒂𝒏𝒏𝒐 𝒊𝒏 𝒄𝒊𝒆𝒍𝒐 𝒔𝒆𝒏𝒛𝒂 𝒍𝒂 𝒍𝒖𝒄𝒆 𝒅𝒊 𝒖𝒏𝒂 𝒄𝒂𝒏𝒅𝒆𝒍𝒂 𝒏𝒐𝒏 𝒕𝒓𝒐𝒗𝒂𝒏𝒐 𝒍𝒂 𝒔𝒕𝒓𝒂𝒅𝒂 Triste dirlo, ma questo libro sembra la sua prova generale. Un orrore trasformato in arte. Mette in scena la m0rte, quella che lei andrà a cercare il 3 febbraio 2002 nel lago di Zurigo, lasciandoci orfani di un autrice di culto . 𝑰𝒐 𝒎𝒊 𝒔𝒖𝒊𝒄𝒊𝒅𝒂𝒗𝒐 𝒐𝒈𝒏𝒊 𝒈𝒊𝒐𝒓𝒏𝒐, 𝒎𝒊 𝒊𝒎𝒑𝒊𝒄𝒄𝒂𝒗𝒐 𝒂𝒍 𝒄𝒂𝒍𝒐𝒓𝒊𝒇𝒆𝒓𝒐, 𝒐 𝒑𝒆𝒏𝒛𝒐𝒍𝒂𝒗𝒐 𝒅𝒂𝒍 𝒃𝒂𝒍𝒄𝒐𝒏𝒆, 𝒈𝒊𝒂𝒄𝒆𝒗𝒐 𝒅𝒊𝒍𝒂𝒏𝒊𝒂𝒕𝒂 𝒔𝒖𝒊 𝒃𝒊𝒏𝒂𝒓𝒊, 𝒔𝒐𝒇𝒇𝒐𝒄𝒂𝒗𝒐 𝒊𝒏 𝒖𝒏𝒂 𝒃𝒖𝒔𝒕𝒂 𝒅𝒊 𝒑𝒍𝒂𝒔𝒕𝒊𝒄𝒂 𝒐𝒑𝒑𝒖𝒓𝒆 𝒎𝒊 𝒕𝒊𝒓𝒂𝒗𝒐 𝒍𝒂 𝒍𝒊𝒏𝒈𝒖𝒂 ...... Continua nel 𝒑𝒓𝒐𝒇𝒊𝒍𝒐 𝒊𝒏𝒔𝒕𝒂𝒈𝒓𝒂𝒎 @𝒍𝒆𝒈𝒈𝒆𝒓𝒆.𝒄𝒐𝒏.𝒍𝒆𝒈𝒈𝒆𝒓𝒆𝒛𝒛𝒂
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