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Satire di Q. Settano con aggiunte, e annotazioni - Lodovico Sergardi - copertina
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Satire di Q. Settano con aggiunte, e annotazioni
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Satire di Q. Settano con aggiunte, e annotazioni - Lodovico Sergardi - copertina

Descrizione


XXXVI, 323, [1] p., [2] c. di tav. front., ritr. calcogr., 12°(19 cm), cartoncino leggero coevo.
Buono, ordinari segni d’uso e del tempo.
Quinto Settano è lo pseudonimo di Lodovico Sergardi. Melzi (Anonime e pseudonime, III, p. 61) attribuisce la traduzione dall’originale latino a Girolamo Pallini. Front. calcogr. inciso da Giovanni Lapi. Ritr. dell’autore inciso da Luigi Pizzi. Per il luogo di stampa cfr. M. Parenti, Dizionario dei luoghi di stampa falsi, inventati o supposti. Firenze, 1951, p. 123. Lodovico Sergardi, pseudonimo di Quinto Settano (Siena, 1660-1726) fu celebre poeta satirico. Fu cortigiano a Roma, ove compose l’orazione nel conclave per l’elezione di Alessandro VIII e divenne Uditore del Cardinale Ottoboni. Le presenti satire furono composte in polemica verso Giovanni Vincenzo Gravina, di cui il Sergardi fu irriducibile rivale, e videro la luce la prima volta nel 1696.
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Dettagli

XXXVI p.
  • Prodotto usato
  • Condizioni: Usato - In buone condizioni
2560031395738

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(Siena 1660 - Spoleto 1726) poeta italiano, noto anche con lo pseudonimo di Quinto Settano. Visse come funzionario pontificio a Roma, dove fece circolare manoscritte e a stampa 14 Satire (1694) in latino contro la società romana del tempo e, in particolare, contro G.V. Gravina, il «legislatore» dell’Arcadia; aumentate di numero in successive ristampe, tradotte dallo stesso autore in italiano e verseggiate in terza rima, esse ebbero diffusione europea. Notevole anche il capitolo La conversazione delle dame di Roma (d’incerta datazione) che, fingendo un dialogo fra le statue «parlanti» Pasquino e Marforio, smaschera le ipocrisie del clero e dell’aristocrazia pontificia: alcuni critici vi hanno ravvisato, con qualche esagerazione, una sorta di preannuncio del Giorno di G. Parini.

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