L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri
IBS.it, l'altro eCommerce
Cliccando su “Conferma” dichiari che il contenuto da te inserito è conforme alle Condizioni Generali d’Uso del Sito ed alle Linee Guida sui Contenuti Vietati. Puoi rileggere e modificare e successivamente confermare il tuo contenuto. Tra poche ore lo troverai online (in caso contrario verifica la conformità del contenuto alle policy del Sito).
Grazie per la tua recensione!
Tra poche ore la vedrai online (in caso contrario verifica la conformità del testo alle nostre linee guida). Dopo la pubblicazione per te +4 punti
Promo attive (1)
A 400 anni circa dalla peste del 1624, un romanzo vivacissimo e pieno di ironia, dove Palermo diventa il centro di macchinazioni ordite da Nord a Sud, da Anversa a Roma, e dove si mescolano spiritualità, peste, potere, politica. E l’arte di Van Dyck, Rubens e Sofonisba Anguissola.
«Un romanzo ricco di ironia nel quale Palermo è il baricentro di macchinazioni ordite da Anversa a Roma.» - la Repubblica
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
La Sicilia da conoscere e da raccontare. Piacevole la narrazione di Viciuzza e Santa Rosalia, in questo libro ho trovato tutto ciò che, secondo me, si deve conoscere per apprezzare questa terra bella quanto difficile, che va oltre la storia della Santuzza. Consigliato.
Quattro chiacchiere con la santa. Un viaggio nella Palermo del secondo decennio del 1600. Una povera, sfortunata e involontaria madre discute con Rosalia, una coetanea di buon senso e divertente. Ma chi crederebbe a Viciuzza giovanissima ragazza soprannominata la “Babbasuna” (per dire che è un po' stupidotta e credulona). Personaggi forse inventati (saranno veramente esistite due suore maldestre soprannominate Mano destra e Mano sinistra?) e notabili davvero esistiti, come notissimi pittori della dignità di Van Dyck, Rubens e Sofonisba Anguissola. Il gesuita padre Cascini fedele alla Santuzza (santa Rosalia) e prolifico inventore di araldici casati e dinastie illustri risalenti perfino a Carlo Magno. Non è facile convincere della santità di una donna morta quasi cinquecento anni prima. Saranno il ritrovamento di alcune reliquie e la sconfitta della peste a convincere un clero piuttosto reticente. Saranno le donne e soprattutto la Babbasuna a rivendicare l’intervento di Rosalia. Giuseppina Torregrossa, scrittrice palermitana e autrice di romanzi che raccontano della Sicilia prima e dopo l’unità d’Italia, di sante senza minne trasformate in dolci a forma di seni o di polizieschi intricati che indagano in luoghi e periodi diversi non si fa mancare nulla. Forse in quest’ultimo racconto manca un pizzico di allegra sensualità che fino ad oggi non ci aveva fatto mancare.
Lettura piacevole anche se, non il mio preferito, di questa scrittrice comunque molto brava.
Recensioni
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
L'articolo è stato aggiunto al carrello
L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri
Siamo spiacenti si è verificato un errore imprevisto, la preghiamo di riprovare.
Verrai avvisato via email sulle novità di Nome Autore