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Sangue e onore. I Borgia
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Sangue e onore. I Borgia
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Sangue e onore. I Borgia
Roma, 11 agosto 1492. Per cinque giorni,ventitré uomini sono rimasti prigionieri di una cappella in Vaticano. Senza scrivani cui dettare le loro lettere, né cuochi per preparare banchetti; con un solo domestico che li ha aiutati a vestirsi, e pasti frugali passati da uno sportello di legno che si chiude quando l’ultimo piatto è stato consegnato. Sono i cardinali entrati in conclave per eleggere il nuovo successore di Pietro. Diciassette giorni prima papa Innocenzo VIII, esausto, al cospetto dei figli chiamati al suo capezzale, ha smesso di combattere per restare in vita. Il corpo era ancora caldo quando i pettegolezzi hanno cominciato a diffondersi per le strade come lezzo di fogna. In città è corsa addirittura voce che l’irascibile cardinale Della Rovere, favorito del pontefice, e il vicecancelliere cardinale Rodrigo Borgia si siano scambiati insulti da un capo all’altro del capezzale, e che Innocenzo abbia esalato l’ultimo respiro giusto per sfuggire al baccano. L’alba dell’11 agosto è un livido giorno di afa e calura quando, nella grande piazza, risuona il fatidico annuncio: «Habemus Papam!» Rodrigo Borgia, cardinale di Valenza, è stato eletto Papa col nome di Alessandro VI. Il vicecancelliere di cinque papi diversi, il cardinale spagnolo che, con quell’accento che suona come un attacco di tosse, non è certo nel cuore delle famiglie più antiche di Roma, è il successore di Innocenzo VIII. Ha sconfitto Della Rovere, che in conclave già sedeva sotto l’immagine di Cristo che consegna a san Pietro le chiavi della Chiesa, e il potente Ascanio Sforza. I piani di Alessandro VI sono chiari: ripristinare l’ordine, risanare la finanza pubblica, unificare le forze cristiane contro il pericolo turco e rinsaldare le alleanze. Buoni propositi che vengono, tuttavia, presto dissipati da un’ambizione sfrenata, capace di convincerlo a cedere in sposa la figlia Lucrezia ben due volte (prima a Giovanni Sforza e poi ad Alfonso d’Aragona), di crescere il figlio Cesare come il Principe spietato e freddo che ispirerà Machiavelli, di intraprendere una relazione con una giovanissima Giulia Farnese e di ordire complotti e vendette senza risparmiare nessuno. Ripercorrendo gli amori, i tradimenti e le macchinazioni dei Borgia e, in controluce, dell’intero Rinascimento italiano, Sarah Dunant – «impeccabile per padronanza, ritmo e istinto» (The Financial Times) – ci regala un affresco rigoroso e potente di una famiglia e un paese assetati di potere, che sintetizza l’essenza stessa della Storia: affascinante, contraddittoria e inarrestabile.
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Pagine della versione a stampa:
544 p.
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EAN:
9788854507296
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costanza
20 ottobre 2022
elegante
E'un libro che non aggiunge nulla a quanto già pubblicato ma ha il merito di avere una prosa elegante e ironica, che rende piacevole la lettura.
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Morris
27 settembre 2020
L'ascesa al soglio pontificio di Alessandro VI, precedentemente Rodrigo Borgia, catalano, getta ulteriore dissidio tra le ricche famiglie italiane. Ma il nuovo papa non si fa certo intimorire dalla xenofobia e dalle vendette quando ha dalla sua i figli Cesare, Juan, Lucrezia e Goffredo. Mentre il primo è destinato a scalare la gerarchia ecclesiastica —ma desidererebbe guidare l'esercito papale con la sua formidabile astuzia— gli altri sono pedine in matrimoni combinati per consolidare un potere che si estenda all'Europa tutta. Un romanzo storico affascinante su una delle famiglie passate alla storia come diabolica nonostante non così dissimile dalle tante famiglie che detenevano il potere; Sforza, Medici, Colonna...
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Fabio
07 novembre 2014
La storia dei Borgia romanzata in modo molto intenso dalla Dunant ci permette di conoscere un po' meglio anche l'animo ed i dilemmi interiori di Alessandro, Rodrigo e - soprattutto - Lucrezia, vera protagonista del libro, di cui tutti noi abbiamo studiato l'ambizione, la sete di vendetta e di potere. E così Lucrezia si trasforma da pedina di scambio politico quando bella adolescente piena di insicurezze si trasferisce a Pesaro a convivere con un uomo che non prova niente per lei e che odia la sua famiglia, a prima attrice della politica italiana sottile macchinatrice, ma anche madre che, prima assiste impotente all'assassinio dell'uomo con cui intrattiene un illecito ménage da parte del fratello, e poi si vede portar via il figlio alla volta della corte di Napoli. È solo il primo libro sui Borgia della scrittrice e ripercorre il periodo aureo di questa famiglia spagnola in "missione" in Italia, speriamo venga presto pubblicato il seguito!!
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L’inizio del romanzo coincide con la trionfale elezione di Rodrigo Borgia sul soglio pontificio nel 1492, col nome di Alessandro VI. Da questo momento, il palese nepotismo del papa opera per favorire l’ascesa dei figli Juan, Cesare, Lucrezia e Goffredo, i quali diventano protagonisti più o meno consapevoli di una strategia che attraverso qualsiasi mezzo – corruzione, omicidi, persino la guerra – mira al consolidamento del potere e della ricchezza ottenuti col papato.
Senza tradire la verità storica degli episodi narrati, Sarah Dunant si muove con la stessa intelligenza e familiarità nell’intimità delle stanze private come sui campi di battaglia, delineando i tratti caratteristici – fisici e psicologici – dei personaggi in modo profondo e, per quanto possibile, originale. Infatti, pur non tacendo nulla degli intrighi e degli scandali di natura politica e sessuale in cui sono stati coinvolti, l’autrice riesce a far emergere tutta la complessità della loro umanità, i drammi interiori che essi vivono e il peso delle scelte che sono stati costretti a fare.
Ecco allora l’amore di un padre per i propri figli, legati da un sentimento di unità familiare che vuole contrastare il risentimento per lo “straniero”; la devozione di una giovane ed inesperta Lucrezia verso il padre, il quale, però, non esita a farla diventare, con diversi matrimoni, pedina delle sue trame politiche; o, ancora, la rivalità fra Giovanni e Cesare, forse normale fra due fratelli in competizione fra loro, se non fosse per le forme violente che assume.
A dispetto dell’immagine ufficiale e superficiale insieme che si è imposta nel corso dei secoli, l’ascesa, i drammi e la caduta di una famiglia diventa così emblema di un periodo storico ricco non solo di progressi nelle arti e nelle scienze, ma soprattutto di violenza e di profonde contraddizioni che non smetteranno di appassionare i lettori e di fornire loro una chiave interpretativa del mondo moderno.
A cura di Wuz.it
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