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Un libro piccolo piccolo che parla di cose grandi grandi. Di cose che un tempo erano al centro dell’esistenza umana. Un tempo lontano, quando il sole splendeva sui marmi del Partenone, i filosofi indagavano le leggi dell’universo e i poeti cantavano i miti e parlavano di felicità e di dolore, di saggezza e di follia, di vita e di morte. E oggi? La conoscenza e la cura di sé non sembrano così cruciali per dar valore alla nostra vita. Eppure esse sono condizioni necessarie per aprirsi agli altri, al mondo, alla vita. Per approdare alla verità sui noi stessi, non c’è che una strada: conoscersi e prendersi cura di sé. L’autore si sofferma a lungo sul significato della “cura di sé”, che naturalmente nulla ha a che fare con il protagonismo dei nostri tempi. Ci prende per mano in un viaggio faticoso e affascinante:durante il cammino, scopriamo che quel brano musicale ascoltato tante volte, più o meno distrattamente, ci invita a riflettere sull’importanza della verità; e quel film che ci è sempre piaciuto ci mostra in realtà quanto sia essenziale il legame con noi stessi per non sprofondare nell’abisso. Scopriamo ancora - e qui ci aiutano i poeti e i pensatori di tutti i tempi - quanto sia importante il silenzio, l’autenticità, il parlar chiaro, il mettersi in gioco.Scopriamo, in sostanza, che la filosofia della cura di sé è intrecciata alla vita di tutti i giorni. Sta a noi vedere questo filo invisibile ma saldo. “IL SANGUE E L’ANIMA” rappresenta, in questo senso, un utile, sorprendente, piacevole disvelamento.
Appena terminata la lettura de “Il Sangue e l’Anima, Anatomia della cura di sé e filosofia del conoscere sé stessi”, ci si ritrova pieni di pensiero, ma ancor più di “cuore”, emozionati e commossi, per la capacità empatica, la gentilezza (anche se talvolta accanto a un tono critico, di rimprovero..) dell’autore, nei confronti di un essere umano in difficoltà. Il “cuore” m’intenerisce, sempre. Si tratta di un libro molto originale ed encomiabile, brillante, divertente, profondo e, per un’appassionata di filosofia come me - soprattutto di quella greca, dei “personaggi barbuti, carismatici e alquanto stravaganti” – (56), davvero affascinante. Credo sia un fondamentale punto di partenza ripetere – come fa De Blasio - il valore dell’autenticità: “parlar chiaro e sinceramente, assumendosene tutti i rischi e tutte le conseguenze”. Il contegno del parresiaste (77, 251) è sempre indispensabile se si vuole approdare sul terreno dei contenuti profondi e non “volare in superficie”, restando completamente ignoranti di ciò che rimane “dietro” o “sotto”. Senza contare che questo è il fondamento di ogni relazione umana degna di nota e naturalmente, come viene rilevato a più riprese, della relazione con sé stessi: per questo anche si percepisce tra le righe, con emozione, l’emozione dell’uomo che scrive e che, nello scrivere, inevitabilmente dipinge un ritratto di sé e della sua variegata storia personale. Scrittura infervorata e densissima di preziose riflessioni, risulta “emozionante e ispirante in sé”, dotata di una sua vita magica, ricettiva, mai distaccata o fredda oppure ordinaria: facilmente si potrebbe, per commentarla, scrivere un nuovo libro! Amo in particolare proprio questo carattere del libro: il filtro che propone, gli occhiali attraverso cui viene osservata la realtà, quell’attitudine particolare cioè che nella magnificenza della filosofia greca giunge a ripescare la cura di sé come esortazione profonda e appassionata, obiettivo potente e senza tempo.
E’ un’ottima guida per chi desideri condurre una vita filosofica ovvero immune dal logorio dei tempi moderni, nemica dell’ansia e della depressione, ispirata ad alti valori, protesa verso una meta precisa, mai troppo ambiziosa, da raggiungere, giorno dopo giorno, facendo un continuo lavoro su se stessi. Oggi mancano innanzitutto i buoni maestri. In questo libro (fruibilissimo) si possono perlomeno trovare modelli validi a cui ispirarsi, modelli che l’autore ha preso in prestito dai filosofi della Grecia di Socrate fino a quelli della Roma imperiale per offrire un prezioso saggio di filosofia antica applicata alla vita moderna. Prendersi cura di sé è, infatti, molto importante per non crollare continuamente di fronte ai ben noti “scorni dell’oltraggiosa fortuna”, di amletica memoria. Da leggere!
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