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Anno edizione: 2019
Anno edizione: 2019
Anno edizione: 2019
Con questo giallo raffinato, che rende omaggio all’arte di scrivere lettere, Christophe Carlier esplora, in tono ironico e leggero, le dinamiche dei rapporti umani all’interno di una piccola comunità, con le loro convenzioni e ipocrisie, per indagare ciò che si cela nel fondo dell’animo umano.
"Un’immaginazione straordinaria e una delicatezza squisita. Incantevole" - Amélie Nothomb
"Un piccolo romanzo crudele, bonariamente misantropico, ben costruito. Una prosa elegante, chiara come l’acqua illuminata dal sole, con un tocco poetico" - La Quinzaine Littéraire
È arrivato l’autunno e su un’isola al largo della costa bretone Gabriel, il postino, consegna a Théodore una busta anonima. È solo la prima di una serie di lettere che fanno irruzione nelle case degli abitanti, e che con poche parole insinuanti ne turbano la tranquillità, portando a galla segreti e paure. In un tempo in cui gli scambi epistolari stanno ormai scomparendo, questi brevi messaggi danno inizio a un gioco crudele che finisce per coinvolgere tutti, destabilizzando l’equilibrio della vita quotidiana. Al bar La Marine, i clienti lanciano le prime accuse… Chi è il corvo che si diverte a risvegliare i fantasmi e a smascherare le debolezze degli isolani? È forse Valérie, la barista? O il giovane e squattrinato Tommy? O ancora Irène, la solitaria? A poco a poco, si inizia a sospettare di chiunque, anche del proprio vicino, e l’inquietudine cresce fino a che gli eventi prendono una piega alquanto spiacevole… Spetterà a Gwenegan, il poliziotto venuto dalla terraferma, scoprire l’identità dell’anonimo autore e riportare la vita dell’isola alla normalità.Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
Particolare è particolare; elegante è elegante. Ma è un libro fondamentalmente inutile, che scivolerà presto nel dimenticatoio insieme al suo autore. Peccato, perchè la costruzione è interessante e l'atmosfera rarefatta rende bene l'idea di un luogo remoto e isolato. Ma non c'è nessun mordente e l'indagine psicologica - la vera intenzione dell'autore - è ridicola. All'inizio mi aveva ricordato la tensione e l'inquietudine di "Dieci piccoli indiani" ma già dopo poco se ne discosta anni luce, con i suoi ghirigori ripetitivi e francesissimi. Si salva da un giudizio totalmente negativo solo per la prosa, effettivamente piacevole.
Questo romanzo non è un giallo. Appare un ispettore ma invano poichè si perderà in un amore futile piuttosto che dipanare la matassa. I personaggi sono tutti più che isolati fisicamente in un'isola impercettibile al largo della Bretagna, sono Soli a tutto tondo e sarà un giovane uomo scapestrato a (non) risolvere l'enigma, suo malgrado. Non si sente il mare freddo della Bretagna, la salsedine che congela i silenzi; il tanfo del pesce fritto non si avverte, la durezza della vita in un luogo così sperduto sembra un negozietto di souvenir sempre chiuso. Non è una fiaba. E' soltanto un libretto senza capo nè coda. Un idiota avrebbe scoperto, in quattro e quattr'otto, chi semina zizzannia scrivendo letterine velenose in un paesino con un solo ufficio postale, senza scomodare Poirot o Maigret o Miss Marple. Forse l'autore voleva dimostrare che non si può investigare nei veleni variegati della paranoia. Si legge in poche ore, scorrevole come le canzoni di De Andrè in via del Campo. Le creature di Carlier di questo romanzo sono male abbozzate, è un gioco? è un'inquietudine? Esserini fragili e terrorizzati dai desideri più o meno confessabili oppure dalla totale assenza di desideri.
Ironico, divertente,indagatore delle fragilità umane.
Recensioni
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