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Questa è una biografia di Ṣalāḥ al-Dīn Yūsuf ibn Ayyūb, noto come il Saladino, che era di etnia Curda. Suo padre Ayyub fu un comandante militare al servizio di Nur al Din, sultano di Damasco ed il giovane Salah intraprese la carriera militare, mettendosi in evidenza e conquistandosi incarichi di comando di sempre maggiore responsabilità. La sua idea fissa era la riconquista di Gerusalemme ai Musulmani e la cacciata dei Crociati dalla Palestina. La sua origine curda fu un ostacolo sul suo cammino, perché si scontrò con i pregiudizi dei Turchi, che dominavano il Medio Oriente. La costanza nel perseguire il suo obiettivo di unire i Musulmani per la guerra “santa”, lo condusse a conquistare l’Egitto e, alla morte di Nur al Din, a succedergli come sovrano della Siria. Nelle numerose battaglie che combatté contro i “Franchi”, non sempre risultò vittorioso, perché a guidare i crociati c’erano validissimi cavalieri, laici e religiosi (Templari ed Ospitalieri) con alla guida lo sfortunato Re Baldovino IV, affetto dalla lebbra. Gli succedette sul trono di Gerusalemme l’inesperto e suggestionabile Baldovino V che, passando dalla strategia difensiva ad una tattica offensiva, coinvolse le truppe dei crociati in una battaglia campale ad Hattin (4 luglio 1187) nella quale prevalse la superiore abilità di Salah al Din che sconfisse i cavalieri cristiani e privò l’intera Palestina di difese valide. Le città caddero una dopo l’altra e, dopo un assedio prolungato, anche Gerusalemme fu conquistata. L’opera di Salah al Din era compiuta. A questo punto termina il saggio, come il titolo inglese faceva presagire (Saladino e la caduta di Gerusalemme), privandoci della parte finale della vita di Salah al Din, degli eventi della successiva crociata, del cavalleresco rapporto con Riccardo Cuor di Leone.
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