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Dalla Sicilia arriva una nuova serie di gialli. Ma stavolta la protagonista è una donna.
«La vicequestora Giovanna Guarrasi, detta Vanina, ha l'acume, la tenacia e la fantasia di una grande poliziotta». Giancarlo De Cataldo «Una storia secca, ritmica, scandita, che ti avvolge e ti stritola pagina dopo pagina, sospesa sul ponte instabile tra un passato che non vuole saperne di farsi seppellire e un presente mai del tutto comprensibile». - Maurizio de Giovanni
«La chiameranno l' antimontalbano , ma non è vero. Cristina Cassar Scalia è lei e basta, e Sabbia nera è un gran bel romanzo». - Carlo Lucarelli
Mentre Catania è avvolta da una pioggia di ceneri dell'Etna, nell'ala abbandonata di una villa signorile viene ritrovato il corpo di una donna mummificato dal tempo. Del caso è incaricato il vicequestore Giovanna Guarrasi, detta Vanina, trentanovenne palermitana trasferita alla Mobile di Catania. La casa è fatiscente, pressoché abbandonata dal 1959 e saltuariamente abitata da Alfio Burrano, unico erede del patrimonio di famiglia. Risalire all'identità del cadavere è complicato, e per riuscirci alla testarda e scontrosa Vanina servirà l'aiuto del commissario in pensione Biagio Patanè. Districandosi tra le ragnatele del tempo, il vicequestore svelerà una storia di avidità e risentimento che tutti credevano ormai sepolta per sempre, e che invece trascinerà con sé una striscia di sangue fino ai giorni nostri.Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
Ci sono libri che ti lasciano diverso, dopo che li hai letti. Questo mi ha lasciato quattro ore più vecchio. Un giallo pieno di personaggi, tutti con lo spessore di un foglio di carta e molti fotocopia di altre "macchiette" ormai tipiche della giallistica italiana: l'amica avvocato/giudice modaiola, il fedele braccio destro non brillante ma efficiente, l'immancabile medico legale antipatico/amicone e il capo della Scientifica antipatico/amicone (mai che ce ne sia uno dal carattere normale). A metà circa, il lettore, avendo a disposizione tutti gli indizi, ha già capito come si sono svolti i fatti e chi è il colpevole. Poi ci si trascina per altre 200 pagine dietro il geniale investigatore che invece ci mette un po' di più. C'è anche l'immancabile colpo di scena finale che normalmente dovrebbe far dire al lettore "Però! Chi se lo sarebbe aspettato?" e invece è solo una complicazione artificiosa aggiunta a cose fatte e che ormai ti lascia indifferente. Non parliamo poi degli artifici macchinosi che servono a reggere – faticosamente – la trama (chi affiderebbe tre fogli di carta compromettenti ad un terzo perché li distrugga? Non ce l'hai un cerino?) Insomma, leggetevi Simenon, Chandler, Fruttero&Lucentini. Se li avete già letti, rileggeteli.
Non si riesce a smettere di leggere. Anche fino alle 3 di notte. Ottimo. 5/5.
Questo è stato il primo libro che mi ha fatto conoscere l autrice e molte cose che da siciliana non conoscevo.da li un lungo percorso ottimo
Recensioni
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