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Anno edizione: 2011
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Il gruppo degli scrittori fiorentini di thrillers si arricchisce ogni giorni di più di nomi nuovi: dopo Mario Spezi, Jacopo Chiostri e Marco Vichi (sono quelli che ho letto e recensito finora) ecco Michele Giuttari che non è fiorentino doc perchè originario della provincia di Messina ma d'adozione essendo stato per qualche tempo Capo della Squadra Mobile di Firenze. Questo suo "Le rose nere di Firenze" è il suo thriller più recente preceduto da altri tre che hanno come denominatori comuni l'ambientazione a Firenze e il protagonista, il commissario Michele Ferrara. Più di 460 pagine che scorrono via velocissime per il ritmo serrato degli eventi narrati, per i capitoli brevissimi che portano sempre nuovi indizi e allargano il cerchio degli indagati, per le perfette descrizioni di Firenze che lasciano trapelare un innamoramento dell'autore per la città in cui ha lavorato; pochi i dettagli fisici dei protagonisti e molta attenzione, invece, alla caratterizzazione psicologica di ognuno di loro, per la sottoscritta un elemento positivo che rende più fluida la narrazione. Il commissario Ferrara si trova, questa volta, a indagare su una serie di efferati delitti che sembrano non avere alcun apparente filo conduttore ma lentamente invece emerge un inquietante elemento che li collega: il satanismo e le messe nere, insomma tutto quel sottobosco di occultismo che non s'immagina sia così esteso e ramificato ma che, purtroppo, esiste anche in una città come Firenze. Michele Giuttari si va quindi ad aggiungere, a pieno merito secondo il personalissimo parere della sottoscritta, alla lista dei giallisti fiorentini..
Perché un'anziana signora, morta naturalmente nel pomeriggio precedente, è stata brutalmente sfregiata durante la notte nella cappella mortuaria dell'ospedale di Firenze? Come ha fatto, l'autore di questo orribile gesto, a non lasciare traccia di sé e a non farsi scoprire da nessuno in un luogo così molto frequentato anche nelle ore notturne? Mentre transita per la Via degli Acciaiuoli, la strada pedonale che porta dalla piazza del Duomo a quella della Signoria, il commissario Ferrara rimugina sulla questione. ...ed improvvisamente gli sovviene che anni prima, nel corso di una celeberrima inchiesta che scosse non solo la città del Giglio ma anche tutto il paese, lui stesso aveva visto uno sfregio simile a quello lasciato sul volto dell'anziana signora... Michele Giuttari, scrittore e commissario di polizia cui fu assegnata, peraltro, l'inchiesta sul mostro di Firenze, non è nuovo alla stesura di appassionanti romanzi (Scarabeo, La loggia degli Innocenti). Anche stavolta non si smentisce e riesce a coinvolgermi tanto che ieri, alle due di notte, sono sceso a vedere se avevo effettivamente chiuso la porta di casa. Buona lettura.
Profondamente deluso. In assoluto il peggior libro di Giuttari. Sembra quasi che non sia scritto da lui. Scontato e poco coinvolgente. Peccato. Speriamo si riprenda.
Recensioni
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