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Un libro intensissimo e commovente. Anzi, per la precisione più che un libro, ovviamente un'antologia di racconti brevi. Antologia che, con lo stile stringato, pratico ma anche sognatore e ideologico oltre che a volte malinconico dell'autore, riesce a tenerti coinvolto molto più che in altre storie perchè i racconti prendono spunto da spaccati e spicchi di vita reale, intensa, disperata e trascinata a volte assieme al senso dell'ineluttabile destino tipico degli sconosciuti. Capace come pochi di raccontare le pietose, misere ma anche potenti e coraggiose storie di gente che, in fondo, di storia non ne ha, non l'ha mai avuta e mai l'avrà, se non nel senso di riscatto personale, di amor proprio, di onore. Lo stesso titolo non è casuale. Così come le rose del deserto fioriscono solo un giorno all'anno, ai personaggi dei vari racconti il destino pare concedere una sola possibilità di riscatto nella vita. Verso gli altri o personale o entrambe le cose ha poca importanza. I personaggi descritti hanno una sola possibilità, ed anche se non riescono a riscattarsi di fronte agli altri, l'emancipazione dalla dannazione di vivere avviene dentro sé stessi. Non si discosta dalle altre opere che ho letto di Sepulveda (quasi tutte, devo dire...) e che costituiscono, assime a quelle di Isabel Allende, Garcia Marquez, Coloane, Vargas Llosa e altri sudamericani, quella categoria di scrittori che, nel loro raccontare storie con il tipico stile assolutamente privo di retorica, più mi hanno appassionato.
meraviglioso. poesia allo stato puro...
Molto bello; prendendo spunto da figure apparentemente secondarie, Sepulveda traccia la loro importanza raccontandone le storie, o semplicemente episodi che le abbiano viste coinvolte. Così, pare dirci l'autore, si capiscono i veri valori e la vera grandezza umana, che esulano spesso dal ceto sociale,dalla razza,dall'età. Un libro per riflettere, oltre che per trascorrere ore di piacevole lettura.
Recensioni
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
Con quest'ultimo libro Luis Sepùlveda riconferma la sua fama di grande narratore, dotato di forte passione e di straordinaria sensibilità per le molteplici espressioni dell'animo umano. Dopo Incontro d'amore in un paese di guerra ePatagonia Express, lo scrittore cileno torna a raccontare intense storie di vita, raccolte nel corso degli anni in varie regioni del mondo. Appartengono a uomini e a donne sconosciuti, accomunati da un'esistenza vissuta con ardore, nella certezza delle proprie convinzioni e spesso pericolosamente al di fuori degli schemi. Eroi di una storia marginale, come la definisce l'autore (e proprio Historia marginales è il titolo originale del libro), "una storia che non verrà mai scritta, - dice - ma non importa, perché ho imparato dagli asturiani che la vita è una serie infinita di piccoli trionfi e di grandi fallimenti". è proprio per sottrarre all'oblio questo patrimonio di esperienze e testimonianze che Sepúlveda decide di mettere per iscritto con il suo stile inconfondibile, ricco di partecipazione, diretto e incisivo ma anche poetico e fiabesco, le vicende di dolore, violenza, sconfitta, impegno politico e onestà intellettuale, gioia, malinconia di Lucas, il Professor Gálvez, i gemelli Duarte, Mister Simpah, Chuchú Vidal, il tenente Lilija Vladimirovna e le sue compagne, i coraggiosi lapponi, gli anonimi cavatori di marmo toscani, i fieri abitanti delle Asturie e molti altri. Tutti finalmente e per una volta alla ribalta. Come le rose del deserto di Atacama che sono sempre lì sotto la terra salata ma fioriscono solamente una volta l'anno. E "a mezzogiorno il sole le avrà già calcinate".
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