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Recensioni Rodi. I giorni dell'attesa (1941-1943)

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«Io sto andando a combattere, e come me migliaia di italiani, in un'isola in mezzo all'Egeo. E vogliamo far capire cos'è la Patria.» Il 2 luglio 1941 Lodovico Longhi, tenente della 91a Compagnia Genio artieri, sbarca a Rodi, nel Mar Egeo. È il momento più alto delle aspirazioni del Duce che poco più di un anno prima ha portato l'Italia in guerra. Longhi è un fascista, vuole combattere per la Patria, si ritrova, invece, lontano dal fronte, in un'isola meravigliosa dove accade poco o niente. Il giovane vuole combattere e non si rassegna: scrive lettere all'amico Giorgio Pini per essere trasferito in Africa o in Russia, sollecita, protesta, ma niente. L'8 settembre tutto precipita e per il giovane tenente, dopo due anni, ecco l'umiliazione della resa all'ex alleato tedesco. Internato nel campo di Biala Podlaska, aderisce alla RSI e torna in Italia per combattere una guerra ormai persa. Per salvare l'onore e, forse, le proprie illusioni. Prefazione di Mario Cervi)
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